La famosa criminologa Roberta Bruzzone ha svelato alcuni tratti nascosti di sé e della sua infanzia. Invitata al programma di Caterina Balivo, Vieni da me, ha infatti scherzato sulla sua infanzia e sul suo lato professionale.
Bambole smembrate e decapitate
Sono ormai molti gli ospiti che decidono di raccontarsi nella trasmissione Vieni da me condotta da Caterina Balivo. Ieri nello studio è arrivato il turno della famosa e sexy criminologa Roberta Bruzzone. Portando la sua memoria indietro nel tempo, ha raccontato alcuni bizzarri aneddoti sulla sua infanzia. Ha infatti dichiarato: “Da bambina sperimentavo tecniche di smembramento e decapitazione con le bambole. Hanno smesso di regalarmele perché le distruggevo tutte”. I giochi d’infanzia della criminologa erano quindi tutt’altro che canonici e comuni. Roberta Bruzzone ha anche aggiunto di essere stata cacciata dalla scuola materna gestita dalle suore. Il suo carattere misterioso e curioso, infatti, pare avere avuto un ruolo in questa vicenda. In puntata ha fatto anche “irruzione” Bruno Vespa, che di casi di cronaca se ne intende.
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“Ho cercato di annegare i miei fratelli”
La nota criminologa non ha però soltanto parlato dei suoi insoliti esperimenti con le bambole. La Bruzzone ha anche un lato decisamente ironico: “Tentai di annegare i miei fratelli nella vasca da bagno. Mia nonna mi fermò giusto in tempo“, ha raccontato ridendo e prendendosi un po’ in giro. All’epoca Roberta Bruzzone era poco più che una bambina: “Non ero imputabile, avevo solo tre anni e mezzo“, ha chiarito scherzando. Con i suoi racconti inaspettati la criminologa più famosa della televisione ha certamente stupito il pubblico. Così i più curiosi uniscono i tasselli per avere un ritratto della Bruzzone che sia il più possibile fedele all’originale. Oltre a essere molto invidiata per il suo successo, ora sembra anche possedere un lato misterioso e noir, di cui parla con serenità e senza paura.