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Lava la tuta sporca di amianto del marito operaio per anni e muore: famiglia risarcita

Pubblicato: 23/01/2019 13:37

Il Tribunale di Venezia ha emesso una sentenza di condanna contro Fincantieri dopo che un perito del Tribunale ha dimostrato il nesso di causalità tra il tumore rarissimo contratto da una signora, moglie di un operaio, e l’amianto che il marito inavvertitamente portava a casa ogni giorno dal lavoro. Un altro elemento che ha spinto il tribunale ad emettere questa sentenza è stata la mancata applicazione da parte di Fincantieri dei mezzi di protezione che le normative comunitarie prevedevano fin dal 1976 in materia.

Le responsabilità di Fincantieri

Questo operaio ha lavorato dal 1973 al 1998 nel cantiere navale Breda di Marghera, diventato poi di proprietà di Fincantieri. Lui manovrava una gru e nel cantiere a protezione degli operai era posto un telo cotone-amianto sopra di loro per fare in modo che non si ferissero con le scintille delle saldature. Anche i ceppi dei freni della gru che manovrava erano di amianto.

Tribuanle di Venezia risarcisce i familiari di una donna morta per amianto
Immagine di repertorio. Foto: Paesi online

Purtroppo, nonostante le normative della Comunità Europea che a partire dal 1976 imponevano che le aziende adoperassero dei mezzi di protezione collettivi e personali per gli operai che lavoravano a contatto con questa sostanza, Fincantieri non prende le adeguate precauzioni. Infatti, i ceppi dei freni della gru di amianto vengono eliminati solo nel 1987, mentre il grande telo sopra le teste degli operai solo nel 1989. Il Tribunale di Venezia ha quindi individuato le responsabilità di Fincantieri per la morte della moglie di questo operaio del cantiere navale proprio per quanto concerne questo ritardo nell’applicazione delle normative della Comunità Europea a protezione degli operai.

La malattia e la morte della moglie

La moglie di questo operaio ogni giorno spazzolava e puliva dalla polvere la tuta del marito. Ignara che quella polvere le avrebbe causato tante sofferenze perchè non era polvere comune ma amianto. A Padova, nel 2015, i medici le diagnosticano un mesotelioma pleurico, un cancro rarissimo che la porta alla morte solo un anno dopo, nel 2016. Una perizia d’ufficio ha stabilito il nesso causa-effetto che c’è stato tra la pulitura che ogni giorno la donna compiva sulla tuta del marito e il cancro.

Tribunale di Venezia stabilisce risarcimneto per parenti di vittima di amianto
Immagine di repertorio

Il Tribunale di Venezia ha accolto questa perizia stabilendo che i suoi familiari hanno diritto a un risarcimento. Per i 200 giorni di malattia della signora, il tribunale ha dipsosto un risarcimento di 88 mila 200 euro. Per il decesso provocato dal cancro contratto a causa dell’amianto, i familiari della donna riceveranno le seguenti somme di denaro: alla figlia spetteranno 165 mila 960 euro, al marito operaio altri 165 mila 960 euro, la sorella della signora avrà 24 mila 20 euro, il fratello 32 mila 667 euro e, infine, la nipote riceverà 24 mila 20 euro. Purtroppo, la somma di denaro non porterà in vita di nuovo questa signora ma, certamente, rappresenta un riconoscimento seppur simbolico verso la sua famiglia.

Ultimo Aggiornamento: 23/01/2019 13:51