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Villa Scott, la storia della casa “del bambimo urlante” di Profondo Rosso

Pubblicato: 24/01/2019 20:56

A renderla celebre è stato uno dei capolavori cinematografici di Dario Argento. Infatti, Villa Scott, a Torino, è stata il set di una delle scene più angoscianti di Profondo Rosso e, ancora oggi, è meta di tanti curiosi.

La casa gialla in Profondo Rosso

Profondo Rosso, il capolavoro horror di Dario Argento, ha compiuto, nel 2015, 40 anni e le ambientazioni sono rimaste nel cuore di molti appassionati. Tra queste come non ricordare la opulenta Villa Scott. Nascosta tra la vegetazione della collina torinese si erge l’imponente casa gialla, che nel film è nota anche come la Villa del bambino urlante. Nella finzione cinematografica l’abitazione non è situata a Torino, in via Giovanni Lanza, bensì nelle campagne intorno a Roma. La lussuosa casa liberty fu realizzata per volere di Alfonso Scott, amministratore delegato della Rapid, azienda automobilistica torinese oggi scomparsa.

Villa Scott Profondo Rosso
Una scena del film Profondo Rosso

Villa Scott: uno stile sontuoso ma inquietante

La struttura di Villa Scott, progettata dall’architetto Pietro Fenoglio nel 1902, è molto articolata. Infatti, anche visitandola dall’esterno del cancello, si possono notare le logge, le finestre ad arco, le grandi vetrate e le decorazioni floreali. Un’elegante e sinuosa scalinata troneggia davanti all’ingresso principale: in questo elemento si può notare la bravura di Fenoglio nello sfruttare al meglio i ventiquattro metri di dislivello presenti tra il cancello di entrata e il limitare del giardino superiore. Tutto questo ricrea un mix di stile liberty e neobarocco tanto sontuoso quanto inquietante.

Torino: la casa conosciuta in tutto il mondo è Villa Scott
Fonte immagine: Wikimedia Commons

I proprietari successivi

Dopo la morte di Scott, la casa fu la residenza delle Suore della Redenzione e fu adibita a collegio femminile, da cui prese il nome di Villa Fatima. Proprio durante le riprese del film, la villa era adibita a collegio femminile. Quindi, per girare le scene interne alla villa,  la produzione pagò una vacanza a Rimini alle Suore della Redenzione e a tutte le ragazze che vivevano nel collegio. All’inizio degli anni Duemila, la villa è stata comprata da privati che l’hanno restaurata e riportata all’antica bellezza. Essendo un’abitazione privata non è possibile visitarla all’interno, ciò però non ha fatto desistere molti fan del film dal suonare il campanello di giorno e di notte, con la speranza di potersi fare una foto dentro la villa.