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Yara Gambirasio: spunta un “uomo misterioso” che potrebbe aprire un’altra pista

Pubblicato: 25/01/2019 13:11

Il legale di Massimo Bossetti, Claudio Salvagni, ha raccontato ai microfoni di Telelombardia di aver ricevuto un documento che potrebbe far aprire una nuova pista sull’omicidio di Yara Gambirasio. All’interno del documento ci sarebbero informazioni su un “uomo misterioso” che pare abbia avuto un ruolo nell’assassinio della 13enne.

L’uomo misterioso

A Telelombardia, l’avvocato di Massimo Bossetti ha raccontato di aver ricevuto da un suo amico un documento che potrebbe rimettere in discussione tutte le indagini sull’omicidio di Yara Gambirasio.

Yara Gambirasio: un "uomo misterioso" dietro il suo omicidio
L’avvocato Claudio Salvagni, assistente legale di Massimo Bossetti

Il legale ha parlato in particolare di un personaggio, il cui ruolo nella storia giudiziaria dell’uccisione della 13enne ginnasta, assassinata il 26 novembre del 2010, non è stato ancora oggetto di analisi: “Un uomo misterioso la cui posizione va valutata attentamente“. Claudio Salvagni, legale del muratore di Mapello, ha già avvisato il suo assistito, Massimo Bossetti, della scoperta. Se venisse accertata la presenza di un altro personaggio finora rimasto sconosciuto agli atti e alle indagini, potrebbero esserci conseguenze eclatanti sul caso di Yara e, in particolare, sulla vita di Massimo Bossetti che si è sempre dichiarato innocente ed è stato condannato anche dalla Cassazione all’ergastolo con una sentenza di secondo grado.

L’ergastolo a Bossetti per l’omicidio di Yara Gambirasio

Yara Gambirasio: un "uomo misterioso" dietro l'omicidio
Yara Gambirasio

Secondo il legale di Massimo Bossetti la condanna all’ergastolo confermata anche dalla Corte di Cassazione è stata ingiusta. Dopo la sentenza, Claudio Salvagni ha dichiarato che avrebbe fatto ricorso alla Corte di Strasburgo, la Corte europea dei diritti dell’uomo, perchè secondo il legale nel processo “non è stato rispettato il diritto di difesa“.

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L’avvocato di Massimo Bossetti a caldo ha così commentato la condanna di Bossetti: “Abbiamo cercato di smontare tutto, e penso che ci siamo riusciti, le incongruenze ci sono grandi come una casa“. Il legale del muratore di Mapello ha anche spiegato come il suo assistito fosse stato escluso dalle perizie. A suo parere, la partecipazione alle perizie avrebbe svolto una funzione di rilevante importanza nella strategia difensiva: “Bossetti non si è potuto difendere perché non ha mai partecipato a nessuna perizia. Io gli atti di fede li faccio in chiesa. Io non mi fido e voglio partecipare alle perizie, non mi interessa dei risultati“.

Ultimo Aggiornamento: 25/01/2019 13:14