A Cremona una ragazza di 17 anni ha sporto denuncia alla polizia, dopo aver scoperto che un suo video hot era finito sul Web. La ragazza, studentessa in un istituto professionale, non esce di casa da giorni, né ha più potuto andare a scuola a causa della vergogna. Secondo le prime ricostruzioni, la giovane aveva deciso di girare il breve video su richiesta del fidanzato, di qualche anno più grande. Il gesto, che lì per lì non sembrava particolarmente importante, ha poi avuto gravi ripercussioni nel momento in cui la coppia si è separata. Il video, invece di rimanere privato, ha cominciato a circolare prima su Whatsapp e poi sugli altri social, diventando in breve tempo virale persino su Youporn. Dopo aver scoperto che molti compagni lo avevano già visto, la ragazza è andata in crisi e non ha più voluto presentarsi a scuola.
Il fidanzato indagato per la diffusione del video privato
Quando la ragazza ha sporto denuncia, la polizia ha immediatamente avviato indagini per capire chi avesse diffuso quelle immagini. Il primo indiziato è l’ex fidanzato, che potrebbe aver condiviso il video su Whatsapp con alcuni amici, forse per vendetta nei confronti della ragazza. Da lì sarebbe poi diventato virale tra gli studenti della scuola, finendo per essere caricato anche su Youporn. A tal proposito, la polizia postale si è attivata per far rimuovere il filmato dai siti pornografici. L’obiettivo principale, infatti, è quello di proteggere la ragazza non solo dalle cattiverie dei coetanei, ma anche da possibili conseguenze sulla sua vita futura.
Casi sempre più ricorrenti
I pericoli di un uso distorto dei social network sono diventati tristemente tangibili con la nota vicenda di Tiziana Cantone, morta suicida a causa dei suoi video hot resi pubblici su tutto il Web. A spiegare le possibili ripercussioni psicologiche in situazioni come questa, era intervenuto Roberto Mirabile, presidente dell’associazione La caramella buona, che si occupa della tutela dei minori. In riferimento ad un caso simile del 2017, chiariva i pericoli a cui le ragazze si espongono dopo la diffusione di video privati: “Le rende ricattabili oggi come in futuro, quando saranno mamme e mogli. Meglio prendersi una sgridata in casa e coinvolgere la polizia, che rischiare di molto peggio”.