Cronaca

Rita Rusic rivela gli anni di infanzia in un campo profughi

Oggi donna di successo ed ex moglie di Vittorio Checchi Gori, ma gli inizi per lei sono stati difficili
rita-rusic-2

La biondissima e affascinante Rita Rusic è stata ospite in questi giorni a Storie Italiane. Al programma condotto da Eleonora Daniele, l’ex moglie di Vittorio Cecchi Gori ha raccontato la sua infanzia nel Sud Italia, dove è giunta da profuga.

Oggi la Rusic, che si è riavvicinata all’ex marito dopo la spaventosa ischemia di cui è stato vittima, è una donna forte e imprenditrice determinata. Ma Rita non dimentica tutte le difficoltà e i disagi che è stata costretta ad affrontare da ragazzina.

L’arrivo in Italia

Rita Rusic è nata nel 1860 a Parenzo, nella regione dell’Istria, allora parte della ex Jugoslavia.

Dalla Croazia, suo Paese di origine, si trasferì in Italia con la sua famiglia quando era ancora una bambina. Ma allora Rita e i suoi non erano che profughi in cerca di un futuro diverso.

rita e vittorio

Vittorio Cecchi Gori e Rita Rusic

 

Quegl’anni di infanzia Rita li trascorse in un campo profughi. “Siamo andati via da un Paese e siamo venuti qui come profughi, abbiamo fatto tre anni e mezzo in un campo” ha confidato la Rusic durante l’intervista rilasciata alla Daniele.

I ricordi di un periodo difficili

I bambini, si sa, guardano la realtà con occhi differenti. Così Rita ricorda dei giochi, dei vecchi amici: “I bambini riescono sempre a essere allegri, perché giocano.

Noi giocavamo a raccogliere cicche di sigaretta“.

rita rusic storie italiane

Rita Rusic a Storie Italiane

Eppure non potevano ignorare le brutture di quel periodo difficile. “Mi ricordo il filo spinato, che non potevamo uscire e che c’era della gente assurda” dice la Rusic mostrando anche il lato oscuro di quella esperienza. “C’era una mia amica di tre anni, era sempre piena di lividi: il padre la picchiava. Poi, chiaramente, sono stati rimpatriati perché lui era un uomo cattivissimo con la moglie e la bambina. Mi venne la febbre a 41 dalla paura per quest’uomo.

Lo vedevo da un buco della porta, era orribile. Non sono posti facili“.

Potrebbe interessarti