Il piccolo Riccardo, ricoverato d’urgenza per un caso di
meningite all’ospedale Garibaldi di
Catania, è finalmente guarito. Il fatto è accaduto a
Brolo, in provincia di Messina, dove il
bimbo di 5 anni ha accusato un malore e dopo una visita dal pediatra è stato trasportato di urgenza in
ospedale. Il piccolo ha però risposto positivamente alla
terapia ed è ora in grado di respirare autonomamente. La notizia l’ha data il
padre con un post su Facebook in cui ha dichiarato: “
Abbiamo vinto la coppa della vita“.
I primi sintomi della meningite nell’aula scolastica
Il bambino aveva presentato i primi sintomi mentre
era a scuola ed è stata la dirigenza scolastica a consigliare ai genitori di sottoporlo ad una visita medica. Ad allarmare il pediatra di Riccardo furono oltre ai sintomi, la febbre molto alta. Sebbene, da quanto dichiarano i genitori, il bambino fosse vaccinato, per la
neisseria meningite ceppo B purtroppo, non esiste copertura. Dopo 4 giorni di lotta e un
coma farmacologico, Riccardo però è guarito senza riportare alcuna conseguenza negativa.

L’incontro tra il sindaco ed i genitori
Il 31 gennaio 2019, il
sindaco del comune di Brolo, ha inviato una circolare alla cittadinanza con lo scopo di
rassicurare e informare la cittadinanza circa quanto è accaduto. Senza contare la
profilassi che il comune di Brolo ha attivato per tutti coloro che hanno avuto dei contatti con il piccolo. In particolare è stata indotta una riunione – il pomeriggio stesso – alla quale hanno partecipato oltre al sindaco, Irene Ricciardello, 400 genitori, i responsabili dell’
ASP (Azienda Sanitaria Provinciale), i sindaci del territorio, il dirigente scolastico e la
pediatra di base. Lo scopo dell’incontro era certamente quello di chiarire la situazione e di rassicurare i genitori della scuola frequentata dal piccolo, palesamene preoccupati, tanto che l’indomani molti hanno preferito tenere a casa i loro figli. Nello specifico si è provveduto informare che l’ASP si era organizzata a mettere a disposizione tutte le misure di
prevenzione previste dalle linee guida Ministeriali per i
contatti a rischio. Chiarendo in questa sede chi è da considerare ad alto rischio – ad esempio
i conviventi del bambino, quindi i genitori ed i fratelli – e quelli a basso rischio, i contatti indiretti e casuali.
