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Assassino beve il sangue della vittima e poi decide di voler fare il medico

Pubblicato: 07/02/2019 12:55

Dalla Russia una storia da film dell’orrore: un 36enne accusato in passato di aver ucciso e bevuto il sangue di un suo amico è stato scoperto a lavorare in un ospedale con una laurea falsificata. Boris Kondrashin è diventato macabramente noto nel 1998 con il nome di “vampiro” dopo la diffusione dei dettagli dell’omicidio compiuto, a suo dire, su istruzioni di Satana. Arrestato e dichiarato mentalmente instabile, l’uomo ha trascorso 10 anni in cura psichiatrica, per poi essere dimesso. Riacquistata la libertà, Kondrashin ha lavorato per oltre due anni in varie cliniche russe grazie all’acquisto di una falsa qualifica da medico. La polizia indaga ora sulle modalità  di acquisto dei documenti, e teme che negli anni passati numerosi pazienti siano stati vittime  del “vampiro”.

Il rito omicida del vampiro: i fatti del 1998

Teatro dei fatti è la cittadina di Chelyabinsk, ai piedi dei monti Urali. Nel 1998 Boris Kondrashin era un 16enne descritto come “inquietante e poco socievole”. La vittima, il coetaneo Ilya, il suo contrario: atleta, musicista, popolare con le ragazze. Kondrashin lo invitò a casa sua con un pretesto e, dopo avergli somministrato una dose letale di calmanti, diede inizio al satanico rituale omicida. Fece a pezzi il corpo del compagno di classe con un seghetto, ne mangiò parte del fegato e ne bevve il sangue da un’apposita coppa in argento.

La scena del delitto sconvolse anche i poliziotti più temprati: “Ricorderò quel caso per il resto della mia vita”, ha affermato il detective che se ne occupò. Al momento dell’arresto, Kondrashin ribadì alla polizia di essere un vampiro e si presentò con il nome di Barone von Ginzel.

Vampiro killer russo

Le cure psichiatriche

Nel 2000 la Corte lo dichiarò “mentalmente instabile” e lo affidò alle cure di una struttura psichiatrica. Dopo 10 anni, la dimissione. Secondo la sorella, Kondrashin era stato riconosciuto “non pericoloso per la società”.

La nuova vita del vampiro e la carriera medica

Terminato il periodo di cura psichiatrica, Kondrashin riuscì a procurarsi una falsa laurea. La ricca eredità del padre, noto psichiatra, sarebbe stata probabilmente di aiuto. Grazie ai documenti contraffatti, l’uomo ha trascorso gli ultimi due anni e mezzo lavorando in diverse cliniche ospedaliere della stessa città in cui aveva commesso l’efferato omicidio.

Medico nel reparto prevenzione, il suo lavoro consisteva nell’incoraggiare le persone a non fare uso di alcool, tabacco e droghe. Un paradossale ruolo da consulente per un uomo con dei pesanti trascorsi nei reparti psichiatrici.

Ospedale russo del vampiro killer
Uno degli ospedali della cittadina di Chelyabinsk

I sospetti e la scoperta

Col passare dei mesi, alcuni cittadini di Chelyabinsk iniziarono a notare un’inquietante somiglianza tra il medico e il violento omicida ancora impresso nei loro ricordi. I sospetti si susseguirono, ma gli stessi capi ospedalieri all’inizio rifiutarono di crederci: Kondrashin, arrestato in giovane età, non poteva possedere la laurea in medicina.

Pochi giorni fa, la scoperta della polizia: la laurea è un falso. L’identità del medico-vampiro è stata finalmente svelata. La polizia ha comunicato l’arresto dell’uomo e l’apertura di un processo per uso di falsi documenti. Mentre commenti scioccati spopolano sulla rete, è stata aperta un’indagine per verificare se in questi anni Kondrashin abbia fatto violenza o causato danni psicologici ai suoi pazienti.

(immagine in alto: Gennady Simanovs/Twitter)