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Sconto di pena per un pedofilo: per il giudice le vittime sono colpevoli

Pubblicato: 10/02/2019 23:36

Raymond Soden, uomo di 67 anni, è stato accusato di abusi sessuali nei confronti di 2 ragazze di 13 e 14 anni. La polemica si è accesa, però, quando il giudice Michael Gibbens della Contea di Leavenworth, in Kansas, ha deciso di ridurre a 5 anni e 10 mesi la pena suggerita dalle linee guida di condanna americane, che invece sarebbe di 13. Un provvedimento motivato dal fatto che il giudice ha considerato le 2 ragazze colpevoli di aver acconsentito alle richieste sessuali dell’uomo in cambio di soldi.

L’abuso sessuale dietro pagamento

Il 67enne Raymond Soden è stato condannato per abuso sessuale dopo aver adescato 2 ragazzine di 13 e 14 anni su internet, offrendo loro soldi in cambio di foto nude e favori sessuali. La pena alla quale è stato condannato, però, si è ridotta di quasi 8 anni rispetto a quella prevista. Il tutto è avvenuto perché il giudice Micheal Gibbens ha ritenuto le 2 vittime consenzienti durante l’accaduto, nonostante la loro minore età.

Il giudice
Il giudice Micheal Gibbens. Credits: Leavenworth county bar association

La colpa delle giovani ragazze sarebbe stata quella, infatti, di accettare i soldi e recarsi volontariamente a casa dell’uomo. Una scelta, quella del giudice, giudicata inadatta dal Pubblico Ministero e dai difensori delle 2 minorenni.

La decisione del giudice di diminuire la pena all’imputato

Secondo il giudice Gibbens le 2 ragazzine non possono, in questo caso, essere considerate delle vere e proprie vittime ma, al contrario, parzialmente colpevoli. Il dolore e il trauma provato in un comune caso di abuso sessuale non sarebbe paragonabile, infatti, all’avvenimento in questione. Durante il processo lo stesso giudice ha anche minimizzato la dichiarazione di una delle ragazze che affermava di essersi sentita a disagio in quella situazione.

Raymond Soden
Raymond Soden. Credits: Leavenworth County Jail/Supplied

Con tono provocatorio, rivolgendosi all’accusa ha domandato: “E quindi si è sentita a disagio per qualcosa a cui è andata volontariamente, si è volontariamente spogliata ed è stata pagata?“. Immediata la risposta di Michelle Herman, presidente e CEO del centro di tutela dell’infanzia Sunflower House: “L’aggressione sessuale non è mai colpa della vittima” per poi continuare: “Non importa quello che le ragazze hanno fatto o non hanno fatto, lui è ancora l’adulto e nessuno merita di essere sfruttato sessualmente“. A tal proposito, i Pubblici Ministeri degli Stati Uniti stanno valutando la possibilità di presentare un appello alla condanna.

(Immagine in alto: Raymond Soden, accusato di abuso sessuale con pena ridotta Credits: Kansas Department of Corrections)

Ultimo Aggiornamento: 10/02/2019 23:42