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La battaglia del ministro Fontana contro la cannabis: “Le norme vanno riviste”

Pubblicato: 16/02/2019 19:04

Lorenzo Fontana, ministro per la Famiglia e le Disabilità, è tornato alla carica sull’argomento droghe. Fontana, intervistato dal Corriere della Sera, ribadisce perentorio la sua tolleranza zero verso ogni tipo di sostanze stupefacenti, comprese le più leggere. Non è la prima volta, infatti, che oltre alle droghe pesanti finiscono nel mirino del ministro anche cannabis e canapa legale. “Bisogna rivedere le norme. Non possiamo pensare che si formi una riserva nella mente dei ragazzi secondo cui un pochino sia ammissibile drogarsi. In più, la modica quantità è un aiuto prezioso per gli spacciatori”, tuona il ministro. Poi aggiunge: “la cosiddetta canapa legale credo non trasmetta un buon messaggio”.

Rivedere le norme, a partire dalla modica quantità

Il ministro Fontana poi insiste, dicendo che tutte le droghe oggi sono più facilmente reperibili e meno costose. Infine, incara la dose sulla cannabis, che “ha causato un grande aumento delle richieste di trattamento presso i Serd, degli accessi ai pronto soccorso per intossicazione acuta, dei ricoveri nelle Comunità a causa della forte concentrazione del principio attivo contenuto”. La sua idea, quindi, è di “ripensare profondamente il sistema della prevenzione e dell’assistenza e superare la modica quantità”. Su questo, stando alle sue dichiarazioni, sta già lavorando col Dipartimento per le politiche antidroga e con il ministro Salvini.

Canapa
Immagine di repertorio

La crociata del ministro contro la canapa legale

Lo scorso ottobre, riferendosi ad uno studio del dottor Giovanni Serpelloni (capo del suddetto Dipartimento), il ministro Fontana si è scagliato contro la canapa legale. Dallo studio emerge che la Cannabis Light (contenente circa uno 0,2% di THC) “non esisterebbe”, perché con 20/30 grammi si può confezionare una canna normale. Peccato che quello spinello finirebbe per costare tra i 200 e 400 euro, dunque risulta evidente che chi ne fa uso non intende sballarsi, ed è per questo che è divenuta legale.

Il ministro in difesa della famiglia tradizionale

Ma il ministro leghista non è nuovo ad affermazioni, quantomeno opinabili, anche su altri temi delicati. Anzi, da quando si è insediato l’attuale governo, le sue dichiarazioni hanno spesso fatto discutere. Alla prima intervista da ministro, sempre al Corriere, affermò che “le famiglie Arcobaleno per la legge non esistono“. In realtà, dal punto di vista giuridico sono ormai numerose le sentenze di tribunale che riconoscono persone dello stesso sesso come genitori a pieno titolo. Da Roma a Napoli, da Bologna a Firenze, da Milano a Torino, in tutta Italia si stanno moltiplicando sentenze analoghe in difesa dei diritti delle famiglie omogenitoriali. Ma la posizione del ministro non si è mossa di un millimetro in questi mesi: la famiglia è una sola, composta da un padre e una madre.

Fontana e Salvini
I ministri Fontana e Salvini (Foto: Facebook)

Le altre dichiarazioni che han fatto discutere

Fontana ha poi più volte ribadito di essere contrario all’aborto, in quanto fiero cattolico, anche perché preoccupato dal calo demografico italiano. Ad oggi però non risulta esserci nessuna correlazione tra il diritto all’aborto e il calo demografico in atto nel nostro Paese. C’è stato, infine, il caso eclatante del suo capo di gabinetto, Cristiano Ceresani, il quale in un’intervista a Uno Mattina, ha dato la colpa del riscaldamento globale a Satana, il quale si serve dell’uomo per distruggere il Creato. Insomma, tra famiglie non tradizionali che minacciano la crescita demografica ed il Diavolo in persona impegnato a distruggere la Terra, pare proprio che l’abuso di marijuana sia un problema grave nell’Italia di oggi.

Ultimo Aggiornamento: 16/02/2019 19:21