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Banche coinvolte nella truffa dei diamanti: sequestrati beni per 700 milioni

Pubblicato: 20/02/2019 09:35

Era da un po’ che si indagava sulla truffa dei diamanti, tenendo conto di movimenti ed investimenti risalenti al 2012 e al 2016. Con sufficienti elementi raccolti dagli investigatori, la Guardia di Finanza di Milano ha potuto procedere con il maxi sequestro. Confiscati beni per un valore di 700 milioni di euro con un decreto firmato dal gip Milano Natalia Imarisio.

Coinvolti nell’affare ci sarebbero 2 società Intermarket e ben 5 istituti di credito. Mentre tra i truffati ci sarebbe anche il cantante Vasco Rossi.

L’inchiesta

Le accuse sarebbero quelle di truffa aggravata, autoriciclaggio e corruzione tra privati. Le banche sotto inchiesta sono 5: Bpm, Mps, Unicredit, Intesa San Paolo e Banca Aletti. Questi gli istituti che avrebbero fatto da intermediari nell’acquisto di diamanti, da parte di investitori ignari. In accordo con le società Intermarket, rivenditore dei preziosi, Diamond Business spa (IDB) e Diamond Private Investment spa (DPI).

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Diamanti, immagine di repertorio

Stando alle prime ricostruzioni, pare che gli istituti di credito fossero a conoscenza del fatto che la IDB e la DPI gonfiassero il valore delle pietre agli occhi degli investitori risparmiatori, attraverso false quotazioni apparse anche sui giornali. Tuttavia proprio le banche avrebbero veicolato gli investimenti e fatto sì che andassero a buon fine. Gli indagati in tutto sono circa una settantina, tra loro anche il direttore della Bpm, Maurizio Faroni. A quest’ultimo non solo viene contestato il reato di concorso in truffa, ma anche quello di ostacolo all’esercizio delle funzioni di vigilanza.

Vasco Rossi e Panicucci tra i truffati

Nella ricostruzione dei movimenti, gli inquirenti avrebbero individuato un centinaio di clienti raggirati. Tra questi la conduttrice Federica Panicucci e Vasco Rossi. Pare che il cantante abbia investito in diamanti circa 2,5 milioni di euro.

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Vasco Rossi

Nello specifico dei sequestri invece risultano circa 165 milioni a carico di DPI e 149 milioni nei confronti di IDB per l’ipotesi di truffa. In più le due società sono state sottoposte a sequestro per un totale di 179 milioni per IDB e di 88 milioni per DPI, per l’ipotesi di reato di autoriciclaggio. Mentre a carico delle banche sono stati sequestrati: 83,8 milioni a carico di Banco Bpm e di Banca Aletti, di 32 milioni nei confronti di Unicredit, di 35,5 milioni a carico di Mps, di 11 milioni a carico di Intesa Sanpaolo per l’ipotesi di concorso in truffa aggravata.