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Frosinone, 64enne arrestata: ha rubato 12mila euro di energia elettrica

Pubblicato: 23/02/2019 11:35

Una donna di 64 anni residente a Torre Cajetani, in provincia di Frosinone, ha provocato un danno all’Enel quantificato in 12mila euro, sottraendo illegalmente alla società l’energia elettrica necessaria ad alimentare la sua abitazione. Per questa ragione, la donna è stata arrestata. Ma non l’ha fatto con lo scopo di rubare ma perché indigente. Per questo motivo il giudice ha deciso di non farle scontare la condanna.

L’arresto

La signora ha rubato energia elettrica all’Enel per ben 5 anni. Per questa ragione, un paio di giorni fa, i carabinieri di Fiuggi le hanno notificato gli arresti domiciliari.

Frosinone, anziana arrestata per furto di energia elettrica
Immagine di repertorio

La donna era riuscita ad asportare tramite un cavo elettrico dalla cassetta di deviazione presente nei pressi di casa sua la corrente necessaria ad alimentare il suo domicilio (lampadine, elettrodomestici, ecc.). Il furto è iniziato nel 2014 e si è protratto fino a quando è stata scoperta, arrecando un danno all’Enel quantificato in 12mila euro. Ma l’anziana non aveva proprio i soldi per pagare le bollette regolarmente. L’accusa a suo carico e per cui è stata arrestata è di furto aggravato.

La sospensione della pena

Sottoposta a procedimento giudiziario con rito abbreviato per il furto di 12mila euro di energia elettrica all’Enel, mercoledì mattina, la donna si è presentata davanti al giudice. Il magistrato ha accolto la tesi del suo avvocato difensore Antonio Ceccani che ha dimostrato che la donna non era nelle condizioni di pagare le bollette della corrente elettrica, perché in ristrettezze economiche, per cui la signora non avrebbe rubato l’energia con la volontà di commettere un furto, ma perché non avrebbe potuto fare altrimenti.

Frosinone, anziana arrestata per furto di energia elettrica
Immagine di repertorio. Foto: Gazzetta di Parma

Vedova da molto tempo, madre di due figlie non in grado di aiutarla dal punto di vista economico ed entrambe conviventi con i loro rispettivi partner, la donna si guadagna da vivere facendo lavoretti saltuari come lavare le scale o fare pulizie nelle case. Il giudice ha così deciso di condannarla a 3 mesi per il reato di furto aggravato ma con la sospensione immediata della pena, per cui la signora è libera, non dovrà restare agli arresti domiciliari, né scontare la condanna a 3 mesi disposta per il suo crimine.