C’è la sentenza per Gianni Alemanno: l’ex sindaco di Roma è stato condannato a 6 anni con l’accusa di corruzione e finanziamento illecito in uno dei filoni dell’inchiesta Mondo di mezzo. È stata anche disposta la confisca di 298.500 euro e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. La sentenza era attesa proprio per oggi, il pm aveva chiesto per lui 5 anni.
La decisione del tribunale
Il pm Luca Tescaroli aveva chiesto per Alemanno una condanna a 5 anni più l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e la confisca di 223500 euro, soldi che secondo le indagini avrebbe percepito senza averne titolo. I giudici della II sezione penale del Tribunale di Roma invece hanno deciso per una condanna a 6 anni. “Una sentenza sbagliata. Ricorreremo sicuramente in Appello dopo aver letto le motivazioni. Io sono innocente, l’ho detto sempre e lo ribadirò anche davanti ai giudici di Appello“, ha detto Alemanno. Sono state queste quindi le prime parole dell’ex sindaco.

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Le parole del pm
Il pm Luca Tescaroli sostenva che: “Gianni Alemanno è stato l’uomo politico di riferimento di Mafia Capitale all’interno dell’amministrazione comunale, sopratutto, in ragione del suo ruolo apicale di sindaco, nel periodo del 29 aprile 2008 al 12 giugno 2013. I suoi uomini di fiducia indagati e alcuni anche condannati in Mafia Capitale sono stati proiezione della persona di Alemanno, che ha impiegato per la gestione del proprio potere, e si sono interfacciati con gli esponenti apicali dell’organizzazione, suoi corruttori (Buzzi e Carminati)“.
