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Roma, raid di Pasqua al Roxy Bar: condannato Antonio Casamonica

Pubblicato: 25/02/2019 17:41

È difficile dimenticare quanto accaduto il giorno di Pasqua dell’anno scorso nel Roxy Bar di via Barzolai, nella Romanina, quando la prepotenza e la violenza del clan dei Casamonica si erano abbattuti sul barista e su una cliente disabile. Il motivo? Il barista non aveva servito per primi loro, i temuti Casamonica. Ora è arrivata la condanna per l’ultimo dei 4 arrestati per quell’aggressione, l’unico a non essersi sottoposto a giudizio con il rito abbreviato.

La devastazione del Roxy Bar

Il giorno di Pasqua dell’anno scorso, fanno il loro ingresso al Roxy Bar della Romanina Antonio Casamonica e suo cugino Alfredo Di Silvio. Vogliono comprare le sigarette ma non ritengono di dover fare la fila perché loro sono esponenti del clan dei Casamonica, quindi devono essere serviti per primi, perciò iniziano a insultare il barista: “Questi romeni di me**a proprio non li sopporto“.

Condannato Antonio Casamonica per la devastazione al Roxy bar
Le devastazioni nel Roxy Bar. Credits: Repubblica

Una ragazza seduta al bancone risponde dicendogli: “Se il bar non vi piace andatevene“. Il suo coraggio sarà subito punito: gli scaraventano gli occhiali dietro il bancone, poi Antonio Casamonica si toglie la cintura e la passa al cugino che inizia a frustrarla, buttandola a terra. I due inveiscono ancora sulla ragazza, peraltro disabile, colpendola con calci e pugni e, lasciandola a terra sanguinante, se ne vanno. A causa della aggressione subita, per la ragazza i medici stabiliranno 30 giorni di prognosi. Non contenti, dopo mezz’ora i due tornano nel locale e minacciano il barista: “Qui comandiamo noi, non te lo scordare: questa è zona nostra. Ora questo bar lo devi chiudere, altrimenti sei morto“.

Lo prendono poi a botte devastando il suo locale, per lui la prognosi stabilita dai medici è di 8 giorni. Ma non finisce qui: il barista presenta una denuncia per l’aggressione gravissima da lui subìta e nel quartiere la voce si diffonde subito. Arriva nel suo locale il giorno dopo, il nonno dei due, Enrico Di Silvio, che gli dice di ritirare immediatamente la denuncia contro i suoi nipoti, altrimenti sarebbe morto. Il barista nonostante sappia di dover vivere nel terrore non demorde e non ritira la denuncia. Lui e sua moglie continuano a tenere aperto il bar, nonostante siano costantemente sorvegliati dai Casamonica, sempre presenti davanti il loro locale.

Condannato Antonio Casamonica per la devastazione al Roxy bar
Le devastazioni nel Roxy Bar. Credits: Repubblica

Le condanne

Dopo le sentenze emesse a ottobre contro Alfredo Di Silvio condannato a 4 anni e 10 mesi di reclusione, Vincenzo Di Silvio, che dovrà scontare una pena di 4 anni e 8 mesi, ed Enrico Di Silvio, punito con una condanna a 3 anni e 2 mesi, oggi, è stata emessa dal pm Giovanni Musarò del Tribunale di Roma una condanna per lesioni e violenza aggravata dal metodo mafioso a 7 anni e 4 mesi di carcere contro Antonio Casamonica, l’unico a non essersi sottoposto a giudizio con rito abbreviato.

Per tutti e 4 è stata riconosciuta l’aggravante mafiosa nei reati: le condanne sono arrivate a vario titolo per lesioni, minacce e violenza aggravata. Come riporta Repubblica, dopo la lettura della sentenza contro Antonio Casamonica, in aula si è scatenata l’ira dei familiari del condannato, che hanno gridato: “Vergognatevi schifosi, l’Italia fa schifo“. Poi, i suoi parenti hanno anche intimato ai giornalisti presenti sul posto: “Guai a voi se pubblicate le nostre foto“.

Credits immagine in evidenza e social: Repubblica