Un furto come tanti nella notte tra il 23 e il 24 febbraio nella periferia di Roma, a Ponte di Nona. Eppure questa volta i ladri non si sono accorti di aver rubato un oggetto particolare, la bicicletta di Giorgio, un bambino affetto da distrofia muscolare di Duchenne. La sua è una bicicletta creata su misura, con pedalata assistita, 3 ruote e un motorino che permette al piccolo di pedalare e muoversi senza sforzare gli arti inferiori. Una triste notizia alla quale la mamma ha reagito creando un post su Facebook. Lo stupore è stato immenso, in poco tempo l’appello ha raggiunto le 9 mila condivisioni e tutta Roma era pronta ad aiutare Giorgio, a proprio modo.
Il furto della bici
Maria Rosaria, la mamma, e Daniele, il papà, hanno dovuto spiegare al piccolo Giorgio che non sempre le persone si comportano in modo giusto, ma lui ha saputo capire: “Abbiamo detto subito la verità a Giorgio, lo abbiamo rassicurato. Lui ha capito e ci ha sorriso. Ci ha dato la forza, come accade sempre“. Raccontano poi di quanto Giorgio avesse desiderato quella bicicletta, non tanto per un capriccio ma perché lo faceva sentire uguale agli altri, poteva giocare con gli amici e muoversi in totale libertà. Quel piccolo mezzo dal grande valore emotivo era arrivato per il 7° compleanno del bambino, con qualche sacrificio ma anche con tanta gioia.
Per questo motivo la mamma, senza rabbia o rancore, afferma che probabilmente i ladri non sapevano neanche cosa stavano prendendo, essendo questo un oggetto insolito e di conseguenza anche molto difficile da rivendere.
L’appello sui social e l’immensa solidarietà
Dopo aver fatto denuncia ai Carabinieri, Maria Rosaria ha pensato di creare un post su Facebook non tanto per ottenere un sostegno economico quanto per informare i suoi contatti ed essere aiutata nel possibile ritrovamento del mezzo, magari abbandonato da qualche parte. Il suo appello ha presto scatenato una mobilitazione generale e in pochissimo tempo tutti, con le proprie possibilità, volevano aiutare Giorgio. C’è chi ha creato una raccolta fondi, chi si è offerto di regalare la propria bici, chi ha organizzato delle squadre di ricerca. Una solidarietà che ha commosso i genitori : “Questa storia mi ha aperto il cuore. Io e mio marito ci teniamo a ringraziare tutti quelli che hanno pensato a Giorgio, anche solo per un secondo. Mai avremmo creduto di scatenare tanta partecipazione. Questo ci fa capire che non siamo soli e che per qualcuno che sbaglia ci sono tante e più persone che fanno del bene“.