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Caso Rimborsi, Sarti si autosospende dal M5s e scoppia il caos

Pubblicato: 27/02/2019 10:49

Torna sulla cresta dell’onda il caso di Giulia Sarti che nel 2018 finì nell’elenco de Le Iene sui furbetti delle rendicontazioni. La deputata si è autosospesa ieri quando è arrivata la richiesta di archiviazione per l’ex fidanzato Bogdan Andrea Tibusche, noto anche come Andrea De Girolamo, accusato proprio dalla Sarti di appropriazione indebita aggravata.

Cosa succede adesso

Stando alle indagini, pare che per Procura non fu l’ex della Sarti a revocare quei bonifici che la Sarti avrebbe voluto destinare a un fondo per il microcredito. I rimborsi di parte dello stipendio sono stati per anni una bandiera del MoVimento 5 stelle. Proprio ieri è caduta l’accusa rivolta al suo ex proprio da lei, e così è arrivata la sua decisione, “a tutela del MoVimento”, di dimettersi da presidente della Commissione Giustizia e di autosospendersi. Nella nota di dimissioni, la Satti mette al riparo Casalino assicurando: “Non mi hanno spinta a denunciare nessuno, si sono limitati a starmi vicino nell’affrontare una situazione personale e delicata“.

Mario Scarpa, avvocato di De Girolamo, dice all’Adnkronos: “Bogdan ha avuto un danno enorme rapportato alla sua vita, era il soggetto più debole tra i due. All’epoca è stato massacrato, è stato dipinto come un disonesto. Ha perso opportunità di lavoro, è stato insultato da tutti quelli del M5S“.

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I fatti del 2018

Nel 2018 Le Iene fanno scoppiare il caso rimborsi, e la Sarti accusa l’ex De Girolamo di essersi intascato 23mila euro, era infatti lui a gestire i suoi conti. Anche quella volta, la prima cosa che la parlamentare grillina fa è autosospendersi, ma dopo le accuse all’ex, il MoVimento sceglie di reintegrarla. Successivamente viene anche eletta presidente della Commissione Giustizia.

rocco casalino

Il commento di Casalino

In poco tempo è arrivato l’attacco di Rocco Casalino che, sulle pagine del Messaggero, cerca di arginare la situazione di caos: “Sarti si è coperta dietro il mio nome con l’allora compagno, se avessi saputo di questi ammanchi o di giri strani l’avrei messa fuori. Io non tutelo i parlamentari, ma il Movimento, come sanno tutti“. Nel frattempo però l’opposizione incalza e chiede anche le dimissioni di Casalino.

La leadership di Di Maio

Intanto però il MoVimento precipita sempre più nel caos. Da una parte le elezioni in Sardegna ha mostrato un declino preoccupante, dall’altra scoppia il caso mandati. Ieri Di Maio ha annunciato che “fare il consigliere comunale non è un privilegio. Dobbiamo discutere nuove regole“, sembra quindi che il vincolo dei due mandati per i Comuni sia sparito tra le priorità dei 5 stelle. Sulle preoccupazioni sulla tenuta del governo, il vicepremier replica: “Il governo va avanti per cinque anni, nei prossimi quattro anni si verificherà la differenza tra parole e fatti. Sono sicuro che l’esecutivo andrà avanti con molta tranquillità e siamo sempre più forti e coesi e riusciremo a portare a casa tutti i punti del contratto, costi quel che costi“. Le contestazioni nei suoi confronti però si fanno sempre più consistenti. Di Maio è attaccato da tutti i lati: da una parte l’opposizione che lo contesta in aula, dall’altra anche i “ribelli” interni al MoVimento. “Non ho nessuna intenzione di continuare a far passare che il Movimento è una forza politica che non ha competenze e non è in grado. Combatteremo questa narrativa. Essere stato steward, come cameriere e ministro, per me è un orgoglio, ognuno di questi lavori è stata un’occasione di apprendimento. E saluto tutti gli steward che non se la passano bene per causa mia“, ha detto ieri Di Maio.

Ultimo Aggiornamento: 27/02/2019 11:11