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In vetrina ha un televisore per bellezza: la Rai non transige, dovrà pagare il canone

Pubblicato: 01/03/2019 16:10

Disavventura in provincia di Vicenza per una venditrice di articoli vintage del vicentino. Un ispettore Rai, passando di fronte alla vetrina di un negozio di Schio, ha notato in esposizione un televisore arancione, di quelli piccoli che si trovavano in tutte le case negli anni ’60. Ebbene, secondo il funzionario è bastata la semplice esposizione a far scattare l’obbligo a pagare il canone Rai.

Il prezzo del televisore non copre nemmeno la metà del canone previsto

La vicenda è stata raccontata dalla stessa Fabiola Ruaro, titolare del locale sito nella Galleria Lanificio Conte. Secondo l’ispettore Rai, anche il semplice tenere il televisore, sebbene spento ed in disuso, in vetrina configurerebbe una detenzione di apparecchio, il minimo necessario per far scattare l’obbligo di imposta per la povera titolare, di sicuro ignara e in buona fede. Risultato: su un televisore vintage, spento e probabilmente inutilizzabile, venduto come semplice elemento d’arredo, a 40 euro, Fabiola Ruaro dovrà pagare 190 euro di canone, figli dei 200 euro dell’imposta originale a cui sono stati abbonati 10 euro per il mese appena passato.

Ispettore Rai chiede il canone per un televisore vintage esposto in vetrina
Immagine di repertorio

Cosa dice la legge in merito?

Volendo essere pignoli, quanto fatto dall’ispettore è assolutamente giusto: secondo il decreto regio, risalente al 1938, che introdusse tale imposta: “Chiunque detenga uno o più apparecchi atti od adattabili alla ricezione delle radioaudizioni è obbligato al pagamento del canone di abbonamento“. In sostanza, non è necessario che questi vengano utilizzati da chi li possiede, o che, addirittura, funzionino per bene; basta il semplice detenerli perché scatti il dovere a pagare quanto dovuto alla Rai.

Ispettore Rai chiede il canone per un televisore vintage esposto in vetrina

La reazione della titolare

Lo avrà capito bene Fabiola, sfortunata protagonista di una vicenda che, da oggi, la terrà con gli occhi aperti quando sarà il momento di allestire le vetrine e scegliere cosa mettere in esposizione. Quanto al canone, si esprime così: “Pagherò, ma ho già dato disdetta. Mai più tv in negozio“. Non le si può dare torto, vista la fiscalità con cui si rischia di fare i conti in quel di Schio.