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Annullata sentenza che assolve da accuse di stupro: “La ragazza neppure piaceva”

Pubblicato: 10/03/2019 12:07

Nel novembre 2017, la Corte d’Appello di Ancona si era espressa con una discussa sentenza su un caso di violenza sessuale. Due uomini, condannati in primo grado, venivano infatti assolti in secondo grado dall’accusa di stupro. A far parlare erano state le motivazioni di sentenza, riportate da numerose fonti in questi giorni: “La ragazza neppure piaceva“, avrebbero scritto i 3 giudici, “tanto da averne registrato il numero di cellulare sul proprio telefonino con il nominativo ‘Vikingo’ con allusione a una personalità tutt’altro che femminile quanto piuttosto mascolina“. Tali considerazioni hanno portato all’annullamento della sentenza da parte della Cassazione per incongruenze e vizi di legittimità: a quanto pare nelle motivazioni, infatti, i giudici avrebbero espresso la propria posizione esprimendo giudizi sull’aspetto fisico della ragazza (in sede di nuovo processo d’appello sarà possibile andare a fondo su tali presunti giudizi).

Assolti dopo una condanna in primo grado

A riportare il caso è La Repubblica che racconta le motivazioni che avrebbero portato all’assoluzione di due uomini dall’accusa di stupro. La vittima sarebbe una 22enne di origini peruviane, che ha denunciato di essere stata violentata nel 2015 da due compagni di corso delle scuole serali che frequentava.

sentenza tribunale
Immagine di repertorio

Nel 2016 inizia il processo di primo grado che porta alla condanna dei due accusati a 5 e 3 anni. Gli uomini, dopo le lezioni, sarebbero andati con una vittima a bere una birra, poi diventate diverse. La ragazza si sarebbe appartata con uno dei due per avere dei rapporti ma ad un certo punto il consenso sarebbe sparito e la ragazza ha dichiarato di aver espresso il suo diniego a continuare ad avere rapporti. Invece, alla fine della serata uno dei due avrebbe abusato della 22enne mentre l’altro faceva da palo.

Carte in mano a nuovi giudici

Come emerso dalla visita medica effettuata dalla giovane subito dopo quella sera, ci sarebbero state lesioni fisiche compatibili con la violenza sessuale. Inoltre dalle analisi del sangue è emersa una notevole quantità di benzodiazepine che però la giovane non avrebbe assunto di sua volontà. Dopo la sentenza di condanna in primo grado, i due imputati hanno fatto ricorso e sono stati assolti in appello nel 2017.

La 50enne inglese vittima di stupro ha raccontato o dettagli dello stupro subito
Immagine di repertorio

Secondo quanto riportato da La Repubblica, i giudici avrebbero agito in modo discutibile sotto due profili. In primis avrebbero appoggiato la tesi della difesa degli accusati per cui i commenti sprezzanti precedentemente espressi dai giovani basterebbero a mostrare l’assenza di interesse da parte loro ad avere un rapporto con la ragazza. In secundis, avrebbero espresso parere concorde nei confronti dei giudizi estetici e morali, definendola “la scaltra peruviana” e insinuando la possibilità che la ragazza si sia inventata tutto: “In definitiva, non è possibile escludere che sia stata proprio Nina a organizzare la nottata “goliardica”. Ora che la sentenza è stata annullata, giudici diversi si esprimeranno sui medesimi fatti: vedremo se arriveranno a diverse o analoghe conclusioni.

Ultimo Aggiornamento: 11/03/2019 11:33