Una donna di 26 anni è stata arrestata il 13 marzo in Ucraina per aver violentato il figlioletto da quando aveva 2 anni a ora che ne ha 4. Ma gli abusi non si limitavano solo alla violenza fisica, la madre filmava il bambino mentre lo stuprava e vendeva i video pornografici sul dark web per soldi. Per ogni video guadagnava fino a 100 euro.
Con i video degli abusi guadagnava di più
La madre si guadagnava da vivere prendendo parte a dei video porno per adulti che poi venivano venduti. Qualche anno fa è stata contatta da una donna che le avrebbe detto che con la pornografia infantile si guadagnava molto di più, si legge sul sito della polizia nazionale dell’Ucraina.
SulDailyMail è riportata la confessione della 26enne alla polizia: “Una giovane donna mi ha contattato via email e mi ha offerto un lavoro. Dovevo cercare online bambini disposti a prendere parte a riprese porno per denaro. Dovevo filmarli a casa loro mentre i genitori non c’erano o invitarli a casa mia. Ho dovuto trovare dei genitori che acconsentissero a far filmare i loro figli“.

La madre del piccolo ha concluso: “Poi la donna mi ha detto di provare con mio figlio, che non c’era nulla di cui avere paura e io ho accettato“.

Le indagini della polizia
Dopo alcune indagini, il 13 marzo scorso la cyberpolizia ucraina e gli investigatori del dipartimento di polizia metropolitano di Desnianskyi, sotto la guida del procuratore locale di Kiev, hanno fatto irruzione nell’appartamento della donna, residente a Vinnytsia, nella regione di Oblast Vinnytsia. Le forze dell’ordine hanno trovato molto materiale pornografico salvato sul computer della 26enne.
Foto e video che riprendono la madre mentre fa sesso con il figlio. Gli abusi sarebbero iniziati quando il piccolo aveva solo 2 anni. Ogni filmato valeva 3mila hryvnias, circa 97 euro.
La polizia anti-cybercrime ha dichiarato che in totale la donna ha ripreso e venduto su internet 30 video e ha ottenuto 90mila hryvnias, circa 3mila euro. Tutte le prove, compreso il computer, sono state sequestrate per ulteriori esami.

L’accusa
La donna è stata arrestata ed è accusata di stupro, violazione di minore, violenza sessuale, importazione, produzione, vendita e distribuzione di articoli pornografici.
Rischia 10 anni di carcere. Il bambino è stato portato in un orfanotrofio e lo stanno aiutando degli psicologi.
Purtroppo negli ultimi anni le pagine della stampa internazionale sono piene di storie simili a questa. Dalla Germania, dal Regno Unito, dall’Australia, da tutto il mondo, arrivano notizie di orrori in cui le vittime sono bambini innocenti.