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Milano, disabile costretto a lasciare il treno perché ce n’è un altro a bordo

Pubblicato: 26/03/2019 11:10

Un uomo disabile di 45 anni, Edoardo Lucheschi, è stato fatto scendere dal treno dal controllore perché non aveva avvisato 48 ore prima, come specificato sul sito di Trenord, della sua presenza sul mezzo. Ma Edoardo non era costretto ad avvisare nessuno, perché sul sito di Trenord c’è scritto che i disabili con bisogno di assistenza devono avvertire due giorni prima circa l’intenzione di salire a bordo del treno e lui, accompagnato sul mezzo dalla donna che lo accudisce tutti i giorni, non ne aveva bisogno: era già seduto su un normale sedile, quando il controllore l’ha obbligato a lasciare il treno dove l’aveva preso, alla stazione Cadorna. Il fatto è successo venerdì 22 marzo. Edoardo è tornato così a casa tra le lacrime e ha riportato l’accaduto al fratello, Stanislao Lucheschi, come ha raccontato il “Corriere della sera“.

Costretto ad abbandonare il treno

Edoardo Lucheschi si è sentito dire queste parole dal controllore che l’ha obbligato ad abbandonare il treno su cui era salito in tono perentorio: “Scenda, sul treno c’è già un altro disabile, due sono troppi e lei non ha neanche preavvertito“.

Disabile costretto a lasciare il treno
Edoardo Lucheschi. Foto: Edoardo Lucheschi Facebook

Il 45enne non ha potuto far altro che scendere dal mezzo. Stava andando insieme alla donna che lo accudisce a prendere la figlia di lei a scuola, era già sistemato sul sedile accanto alla sua accompagnatrice e la sua carrozzina era già ripiegata. Chiaramente, non ha potuto far altro che abbandonare il treno, causando disagio alla bidella della scuola che ha dovuto attendere un’ora che la sua accompagnatrice arrivasse per prendere sua figlia. Edoardo Lucheschi è disabile al 100% da quando è stato colpito, all’età di 27 anni, da uno shock anafilattico causato da un’allergia alimentare, ma non aveva bisogno di alcuna assistenza, per questo motivo non ha avvisato Trenord. Suo fratello, Stanislao Lucheschi – che è anche un avvocato – ha così commentato l’accaduto: “Mio fratello non richiedeva alcuna assistenza né un sedile particolare, era già sistemato e stava benissimo. Edoardo non ha neanche potuto ribattere, è sceso dal treno e tornato a casa con le lacrime agli occhi per la rabbia. Già è difficile per un disabile conquistare l’idea di poter fare qualcosa quasi come tutti gli altri, magari si sforza di organizzarsi, di non chiedere aiuto a esterni, di non pesare. E la sua parziale autonomia viene svilita così? Questo piccolo episodio è stato comportamento umiliante e discriminatorio“.

Le scuse di Trenord

Il fratello di Edoardo Lucheschi ha così scritto una lettera di denuncia a Trenord chiarendo che si riserverà la prerogativa di richiedere eventuali danni per l’accaduto. A questa lettera, Trenord ha replicato dicendo: “Siamo sgomenti per quanto accaduto e ci scusiamo molto. Abbiamo aperto un’indagine interna e preso contatto con lui per poterlo incontrare presto. Il fatto non doveva accadere e non rappresenta lo standard del servizio di assistenza che offriamo a circa 60 passeggeri ogni giorno“.

Un controllore Trenord ha costretto un disabile a scendere dal treno
Immagine di repertorio

Ma il danno è fatto: Edoardo è rimasto ferito dall’accaduto e offeso nell’autonomia che è riuscito a costruirsi. Soprattutto, ciò che ha ferito il 45enne è stato il “modo brusco” con cui il controllore gli ha imposto di lasciare il treno. Suo fratello Stanislao lo ha ben spiegato al “Corriere“: “Bastava un minimo di flessibilità nell’interpretazione delle regole per evitare l’allontanamento, ma anche perché se la gentilezza viene meno in questo mondo, come sta succedendo di questi tempi, emergeranno le fragilità di ognuno, e peggioreranno, e si starà tutti meno bene“.