YEMEN- A darne notizia è una nota emanata dall’associazione Save The Children: un missile è piombato su un distributore di carburante, accanto ad un ospedale sostenuto dalla stessa Ong.
Il bilancio al momento si aggira tra le 7 e le 9 vittime e a pagarne lo scotto più alto, ancora una volta, delle giovani vite. Intanto l’Onu lancia l’allarme, evidenziando la criticità della situazione: “Nel Paese si diffonde il colera“.
L’attacco
Con oggi sono ormai 4 anni che nello Yemen imperversa il sanguinoso conflitto. Alle prime luci dell’alba un cacciabombardiere delle forze saudite alla guida della coalizione si è abbattuto nei pressi dell’ospedale rurale di Ritaf, ad un centinaio di chilometri da Saada.
Il missile è precipitato a circa 50 metri dall’edificio, uccidendo 7 persone, di cui 4 bambini ed un operatore sanitario. Altre 2 sono state dichiarate disperse, mentre i feriti al momento sarebbero 8. “Siamo scioccati e atterriti da questo attacco oltraggioso” ha cominciato l’amministratore delegato di Save The Children, Helle Thorning-Schmidt, raccontato del devastante attacco. “Bambini innocenti e operatori sanitari hanno perso la vita in quello che sembra essere stato un attacco indiscriminato a un ospedale in un’area densamente popolata. Attacchi come questi sono una violazione delle leggi internazionali“.
L’allarme
A lanciare l’allarme per la critica situazione dello Yemen, non è solo Save The Children, che richiede un intervento immediato delle forze diplomatiche, nonché la sospensione della vendita di armi nel Paese.
Anche l’ONU è intervenuta, sottolineando l’emergenza della diffusione del colera in Yemen che ha coinvolto fino ad ora 120 mila persone, uccidendone 234 e colpendo migliaia di bambini. Il focolaio si starebbe sviluppando nella zona portuale di Hodeidah, teatro dei principali scontri tra coalizione e ribelli sciiti. Stando a quanto riportato dalle Nazioni Unite, i bambini sono i soggetti più esposti, a causa della malnutrizione e le terribili condizioni sanitarie.