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Violentata al Valentino, il racconto da incubo della vittima 18enne

Pubblicato: 28/03/2019 10:45

Dopo la violenza di sabato scorso, per Gueldje Koulibaly è stato convalidato l’arresto. La 18enne sua vittima era al parco del Valentino insieme a un amico, poco lontana dalla discoteca Life, quando è stata afferrata da un uomo e portata verso il Po.

La difesa di Gueldje Koulibaly

Intanto che l’arresto viene convalidato, Koulibaly, assistito dal suo legale Tiziana Porcu, ha parlato con il gip Alessandra Pfiffner e ha respinto tutte le accuse: “Io non ho toccato quella ragazza. Non l’ho mai nemmeno incontrata“. A Repubblica intanto, la 18enne ha raccontato tutta la sua storia.

polizia
Immagine di repertorio

Il racconto della 18enne

La vittima era al Life per festeggiare il suo 18esimo con gli amici e suo fratello minore. Una serata di festa che si è presto trasformata in un incubo. Alle 3 del mattino esce per prendere un po’ d’aria insieme a un amico, “ci siamo spostati dove ci sono le panchine, non troppo lontano dal locale. Stavamo parlando dando le spalle al parco“. Dopo poco la serata è precipita: “All’improvviso mi sono sentita afferrare da dietro. Mi sono girata, era un ragazzo africano. Ha detto al mio amico “O te ne vai o ti uccido”. Lui ha avuto paura ed è corso via. Ero impietrita da terrore. Quel tipo mi ha detto “Vieni con me” e mi ha preso. Ha cominciato a trascinarmi verso il Po. Mi ripeteva: ‘O fai quello che dico io o ti ammazzo‘. Ha iniziato a picchiarmi e a sbattermi la testa contro un muro. Mi ha tagliato l’orecchio con il coccio di bottiglia a metà, cioè credo fosse una bottiglia, non sono riuscita a guardare bene. Ma sentivo tutto il sangue che colava. Mi ha strappato il reggiseno e il vestito, mi ha rotto tutte le calze. Mi ha fatto anche togliere le scarpe“. Intanto però il suo amico aveva allertato diverse persone, il parco si è riempito di persone che la cercavano e alla fine è riuscita a fuggire.

Quello che è accaduto non lo si può dimenticare: “Se chiudo gli occhi vedo l’immagine del suo viso, lo ricordo bene. In quei momenti ho avuto tanta paura, ho pensato che non avrei più rivisto mia madre e mio fratello. Quell’uomo continuava a dirmi “O fai quello che dico io o ti ammazzo”. Parlarne ancora mi fa male“.

violenza donna
Immagine di repertorio