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Venezuela al buio: blackout a Caracas e 10 Stati. Paese in ginocchio

Pubblicato: 30/03/2019 11:24

Nuovo blackout in Venezuela, il terzo dallo scorso 7 marzo: buio a Caracas e in altri 10 Stati del Paese sudamericano. Già negli scorsi giorni si erano registrati disagi, tutte premesse per il blackout di oggi. Si parla di infrastrutture elettriche collassanti, con il Venezuela sempre più in ginocchio, isolato e senza elementi base per la sopravvivenza, tra cui cibo e medicinali.

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Terzo blackout del mese di marzo in Venezuela

Gran parte di Caracas e ampie zone e città del Venezuela tra cui Aragua, Lara, Zulia, Carabobo, Maracaibo, San Cristobal, Maracay sono rimaste al buio nelle scorse ore per quello che è il terzo grande blackout elettrico nel Paese soltanto dal 7 marzo.

Gli scorsi giorni, da lunedì per precisione, l’elettricità aveva già dato problemi mancando nelle case della popolazione per oltre 100 ore. Appena la corrente è saltata i venezuelani hanno preso d’assalto i social per raccontare il nuovo disagio di un Paese sempre più alle prese con una situazione catastrofica.

maduro
Il presidente venezuelano Maduro

Maduro parla di sabotaggio

E se Maduro parla di sabotaggio in merito all’elettricità che continua a funzionare a strappo, gli esperti sono convinti che le infrastrutture elettriche del Venezuela siano totalmente allo sfascio: la crisi economica che ha messo in ginocchio il Paese sta ora intaccando anche i servizi base per la popolazione.

Intanto continuano le operazioni di soccorso per i venezualani, con la Croce Rossa che ha fatto sapere di voler iniziare a distribuire aiuti indipendentemente dalla fazione politiche, sia che si appoggi Maduro che Juan Guaidò.

Questo perché la situazione nel Paese è a dir poco drammatica: come conferma alla stampa il capo della Federazione Internazionale della Croce Rossa, Francesco Rocca, non c’è cibo, non ci sono medicinali. Questo perché Maduro ha finora impedito l’ingresso in Venezuela gli aiuti esterni, bloccando tutto ai confini con Colombia e Brasile.

Credits foto: Yuri Cortez / AFP – Getty Images