Questa mattina una busta sospetta è arrivata all’ufficio del sindaco di Torino, Chiara Appendino, pare ci fosse una polvere, fili e una batteria. Le forze dell’ordine stanno indagando e intanto la seduta del Consiglio comunale è stata chiusa e rimandata alla prossima settimana.
Una busta per il sindaco Appendino
Stando ad una nota della Questura di Torino “a seguito di un controllo tramite l’apparecchiatura radiogena“, la busta ricevuta “risultava contenere al suo interno alcuni fili ed un oggetto che poteva essere una batteria“. A quel punto sono immediatamente intervenuti gli artificieri che hanno aperto il pacco in sicurezza e hanno constato “la presenza all’interno di un congegno idoneo ad esplodere composto da una batteria collegata tramite filo di rame ad un sacchetto contenente polvere pirica“. E ancora: “Il Questore di Torino Francesco Messina si è recato sul posto e ha immediatamente adottato tutte le misure idonee a prevenire rischi per l’incolumità delle persone, nell’eventualità che siano stati inviati più plichi esplosivi“.
Il mittente sulla busta
Sulla busta era riportato come mittente: “Scuola A. Diaz. Via C. Battisti 6, 16145 Genova“. La scritta era stata redatta in stampatello su un foglio bianca applicato sulla busta. Secondo la Questura di Torino la busta sarebbe stata inviata da “soggetti appartenenti all’area anarco-insurrezionalista verosimilmente appartenenti alla cellula riconducibile all’Asilo“, il centro sociale sgomberato il 7 febbraio dalla polizia.
Il commento della Appendino
AGGIORNAMENTO DEL 2 APRILE – “Se qualcuno pensa di intimidirmi, si sbaglia di grosso. Avanti, più determinata di prima“, sono state queste le prime parole di Chiara Appendino dopo la busta esplosiva trovata ieri. “Grazie a tutte e tutti per i messaggi di vicinanza e solidarietà“, ha aggiunto.
Foto in alto: Ansa