A quasi 10 anni dal sisma che sconvolse l’Abruzzo e l’intera Italia, il 4 aprile si è spento Tommy il cane eroe che aveva salvato dalle macerie 3 persone dopo il terribile terremoto de L’Aquila, il 6 aprile 2009. A darne notizia è stato il Co.Na.Po., il sindacato autonomo dei Vigili del fuoco. Intanto, oggi, in occasione del decimo anniversario di quel sisma che spezzò la vita di 309 persone e delle loro famiglie, vengono celebrate le commemorazioni istituzionali di fronte a una città, L’Aquila, che si presenta ancora gravemente segnata da quella terremoto, tra ricostruzioni ancora da avviare in scuole ed edifici pubblici e abitazioni rimesse in sesto da privati cittadini.
L’ultimo saluto a Tommy il cane eroe
Si è spento il 4 aprile Tommy il cane eroe de L’Aquila che aveva salvato, individuandole tra le macerie, la vita di 3 persone e anche di un gattino, per riportarlo tra le braccia della sua padrona. È morto di vecchiaia, aveva 13 anni e ha vissuto con il suo conduttore Giampiero Pepe, quando era in servizio e quando era a casa. Solo 8 mesi fa aveva smesso di lavorare come cane da ricerca e soccorso del Comando Provinciale Vigili del Fuoco di Lecce. Era un labrador nero. Nel 2010, era stato decorato da Giorgio Napolitano, allora Presidente della Repubblica, con il Premio Nazionale Cani con le Stellette, per le sue doti di soccorritore dimostrate dopo il terribile sisma de L’Aquila. Ma Tommy si era distinto anche nelle ricerche seguite al terremoto di Amatrice, nel 2016. Era infatti riuscito a trovare i cadaveri di due persone ad Arquata del Tronto. Aveva iniziato la sua attività di soccorritore quando aveva 2 anni. A dare notizia della sua scomparsa è stato il Co.Na.Po., il Sindacato Autonomo dei Vigili del Fuoco che ha dedicato un video al cane e ha scritto su Facebook: “Purtroppo, Tommy, il primo cane da ricerca e soccorso del Comando Provinciale Vigili del Fuoco di Lecce ci ha lasciato. Abbiamo perso un valido e coraggioso collega. GRAZIE TOMMY“.
10 anni dal sisma: i messaggi istituzionali
La notizia della morte di Tommy il cane eroe che ha salvato la vita di 3 persone dalle macerie quel maledetto 6 aprile 2009 in cui L’Aquila tremò alle 3.32 e la vita di 309 persone venne spezzata, si aggiunge alle notizie sulle commemorazioni in corso che vedono impegnate le istituzioni. I segni del terremoto sono ancora ben visibili a L’Aquila e, in generale, in tutti i comuni colpiti, che osservano ancora oggi le orribili conseguenze che il sisma ha avuto non solo sulla vita delle famiglie delle vittime, ma anche sul tessuto sociale di quelle comunità, costrette a vedere ancora oggi compromessi quei luoghi che rappresentano una parte fondamentale della propria identità. Proprio “comunità” e “ricostruzione” sono state le parole chiave del discorso del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella riportato da Adnkronos: “La ricostruzione resta una grande sfida nazionale. È affidata alla responsabilità delle istituzioni, a tutti i livelli, che devono assicurare sostegno ai progetti, certezza e continuità nelle risorse, trasparenza nella gestione. Ma la ricostruzione avrà pieno successo se renderà protagoniste le comunità locali, se rigenererà le reti sociali e i luoghi dove si trovano le radici della vita civile. (…) Il motore della ricostruzione va portato a pieno regime. Gli stessi cantieri devono diventare simbolo e incentivo alla speranza. I giovani de L’Aquila e dei comuni colpiti dal terremoto del 2009 hanno diritto alla rinascita delle loro città, dei paesi, delle comunità“.
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Intervistato dalla Rai, anche il Premier Giuseppe Conte ha posto l’accento sulle stesse questioni, dopo aver dichiarato che nel Decreto sblocca cantieri che sta per essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale ci sono diverse misure per accellerare la ricostruzione: “Stiamo lavorando e stiamo offrendo tutta la disponibilità per rendere più sollecite le procedure, riformeremo anche il codice degli, appalti più in generale. Per quanto riguarda invece la prevenzione, abbiamo varato un piano nazionale per la messa in sicurezza del territorio per prevenire i rischi del dissesto idrogeologico e quindi anche i rischi sismici, è chiaramente un obiettivo molto complesso da raggiungere, non possiamo prenderci in giro“.