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Muore a 27 anni dopo aver preso un antibiotico, l’appello del padre

Pubblicato: 06/04/2019 11:50

Nicolò Daversa è scomparso a 27 anni, il 9 marzo scorso, a causa di uno choc anafilattico causato da una reazione allergica a un antibiotico. Viveva ad Ancona con la sua fidanzata ma era originario di Falconare Marittima (AN). Il padre di Nicolò ha deciso di rivolgere un appello al Ministero della Salute affinché vengano fatte verifiche accurate su questo medicinale, visto che, come ha raccontato, sono stati diversi i casi di decesso in seguito alla sua assunzione, in Italia. Ma anche il comportamento del medico curante, secondo i genitori di Nicolò, presenta delle criticità: il dottore avrebbe prescritto la medicina al 27enne senza visitarlo.

Il medico non lo ha visitato

Dalle colonne de Il Messaggero, il padre di Nicolò Daversa ha spiegato tutte le criticità dietro la tragica morte di suo figlio causata da una reazione allergica all’antibiotico che aveva assunto e che gli ha provocato uno choc anafilattico. L’antibiotico è il Fidato, con lo stesso principio attivo (il Ceftriaxone) di un altro antibiotico, il Rocefin, che il ragazzo aveva già assunto senza subire conseguenze. Il ragazzo aveva chiesto al medico curante di prescrivergli un medicinale perché aveva le tonsille gonfie, forte mal di gola e febbre alta. Stando a quanto raccontato dai suoi genitori, il medico non lo ha visitato e gli ha prescritto il medicinale antibiotico da assumere per via endovenosa. Nicolò Daversa dopo aver assunto il farmaco si è sentito male ed è stato portato all’ospedale Carlo Urbani di Jesi. I dottori lo hanno ricoverato in terapia intensiva, ma le sue condizioni sono precipitate e il ragazzo non ce l’ha fatta, è morto dopo due giorni per lo choc anafilattico causato dal medicinale, perché probabilmente era allergico al farmaco, stando a quanto riferito dai medici al padre. Dopo 10 giorni dalla sua drammatica scomparsa, i genitori hanno presentato un esposto alla Procura. Il padre di Nicolò ha così motivato la sua decisione: “Vorremmo capire se ci sia stata negligenza da parte del nostro medico di famiglia nel prescrivere un farmaco così potente, che Nicolò non aveva mai assunto, senza visitarlo: la ricetta peraltro è stata intestata a me“. Dopo l’esposto, il pm del Tribunale di Ancona, Andrea Laurino, ha avviato un’inchiesta per omicidio colposo, mettendo sotto indagine il dottore, un uomo di 67 anni che esercita la professione e risiede a Falconara.

Prende un antibiotico e muore a 27 anni, l'appello del padre
Tribunale di Ancona. Foto: Centropagina

L’appello del padre di Nicolò

Ma la morte del ragazzo ha fatto insorgere il terribile dubbio nei suoi cari che, al di là del comportamento del medico di famiglia, ci sia qualcosa che non quadra in quell’antibiotico che ha provocato la reazione allergica e poi la drammatica morte di Nicolò per choc anafilattico. Infatti, lo stesso principio attivo del Fidato si trova in un altro medicinale antibiotico, il Rocefin, che il ragazzo aveva già assunto senza sentirsi male, come hanno raccontato i suoi genitori. Per cui, come riporta Il Messaggero, il padre di Nicolò ha deciso di fare un appello al Ministero della Salute affinché si facciano analisi accurate su questo farmaco: “Chiediamo al Ministero della Salute di attivarsi per sottoporre quel medicinale ad una campagna di analisi e controllo per escluderne la nocività o per verificare se vi sia stato qualche errore nella composizione di alcuni lotti: per scongiurare altri drammi. E perché la morte di Nicolò, almeno, non sia stata vana e possa servire per salvare altre vite“. Il padre di Nicolò ha infatti spiegato che suo figlio non è stato il primo a morire dopo l’assunzione del medicinale: “In Italia i casi di decesso che potrebbero essere legati all’assunzione di questo farmaco sono diversi: oltre a mio figlio, c’è il signore di Cassino ma anche un 47enne deceduto in Calabria nell’agosto 2016 e altri ancora“.

Prende un antibiotico e muore a 27 anni, l'appello del padre
L’ospedale Carlo Urbani di Jesi. Foto: Centropagina