Veronica Costantini aveva 32 anni ed era madre di due bambine. Viveva con la sua famiglia a Montesilvano, in provincia di Pescara. Aveva accusato un malore l’1 aprile ed era stata immediatamente portata all’ospedale. Dimessa, le sue condizioni di salute, nei giorni successivi, erano peggiorate e così era stata ricoverata una seconda volta. Durante i controlli ha avuto un arresto cardiaco ed è morta in ospedale il 6 aprile. Adesso la famiglia di Veronica vuole vederci chiaro e, tramite l’avvocato Aliano, ha presentato un esposto in Procura, la quale ha aperto un’inchiesta sull’accaduto. Come spesso accade quando si verifica una morte sospetta in una struttura sanitaria.
L’esposto
Nell’esposto di sei pagine presentato dall’avvocato Anthony Aliano sono stati ricostruiti gli ultimi momenti di vita di Veronica Costantini. Come si legge sul quotidiano locale abruzzese Il Centro, tutto è iniziato il primo aprile. La madre della donna, infermiera in pensione, trovando la figlia a letto in stato confusionale si è resa conto che non stava bene. Veronica non riusciva a reggersi in piedi e ad articolare frasi di senso compiuto che potessero far capire cosa avesse. È stato, quindi, richiesto l’intervento del 118. Arrivata in ospedale a Pescara è stata sottoposta a una serie di controlli, per poi essere dimessa durante la notte.
Il mattino seguente la situazione si è aggravata, la donna era confusa e assente. Per questo motivo la famiglia si è rivolta al proprio medico di base, che l’ha visitata le ha somministrato una soluzione fisiologica, una fiala di ricostituente e un antibiotico. Il giorno dopo la 32enne stava peggio, ed è stata riportata in ospedale. Lì l’hanno ricoverata in due reparti diversi; dapprima, in quello di Malattie infettive, successivamente in Neuropsichiatria, dove ha avuto una crisi cardiaca. Trasportata in Rianimazione, è morta il 6 aprile.
Morta in ospedale, qual è il motivo?
Dopo la tragedia, i familiari, ai quali la donna era molto legata, vogliono sapere la verità sulla causa del decesso. Si sono affidati all’avvocato Aliano anche per capire se il personale medico abbia commesso qualche errore di valutazione. La famiglia ha chiesto che “i responsabili, allo stato ignoti, vengano puniti per tutti quei reati che dovessero emergere nel corso delle indagini“.
Nel frattempo l’assessore regionale alla Salute, Nicoletta Verì, ha fatto sapere di aver attivato il Servizio Ispettivo del dipartimento salute e welfare della Regione. Sul giornale Il Pescara, quotidiano cittadino, si può leggere la dichiarazione dell’assessore in merito alla vicenda: “Il Servizio Ispettivo viene attivato su disposizione del componente della giunta regionale, per ottenere informazioni dettagliate e verificare tutti i passaggi della vicenda. La direzione generale della Asl trasmetterà una relazione e fornirà la documentazione in possesso dell’azienda. Tutto il fascicolo sarà sottoposto al vaglio del Servizio che, nell’eventualità dovessero emergere incongruenze, adotterà i provvedimenti consueti“.