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Nonno pedofilo stupra la nipotina per 9 anni e la fa abortire con una gruccia

Pubblicato: 10/04/2019 19:27

Non c’è limite all’orrore in questa storia che è accaduta ad una bambina, che ora è una ragazza di 22 anni, che vive a Barry, una città del Galles, nel Regno Unito. Il nonno pedofilo, Raymond Hodges, l’ha violentata da quando aveva 5 anni a quando ne aveva 12, poi l’ha costretta ad abortire il figlio concepito dopo gli stupri di cui è stata vittima con un appendiabiti. L’aborto ha provocato sterilità a Charlotte Wade. La ragazza ha denunciato gli abusi del nonno che adesso si trova in carcere.

Le violenze sessuali subìte dall’età di 5 anni

Dal 2002 al 2011, Charlotte Wade è stata violentata dal nonno pedofilo, un nonno che era in realtà il padre del suo patrigno, un nonno “acquisito”. Le molestie sessuali iniziarono quando Charlotte aveva appena 5 anni e restò da sola con lui a casa dei suoi genitori. Prima che iniziasse l’orrore, Charlotte adorava suo nonno, soprattutto perché quando andava a trovare la sua famiglia le portava sempre tanti cioccolatini. Un giorno, quando aveva 5 anni, lui le chiede di baciarlo come si baciano tra di loro gli adulti, lei le ha detto che non sapeva come fare e l’ha baciata lui. Da quel giorno, lentamente, la gravità degli abusi perpetrati dal nonno su di lei si è accresciuta sempre di più: dal bacio, alla richiesta di toccargli le parti intime, fino allo stupro e poi all’orribile aborto provocatole con una gruccia con l’aiuto di un complice. Il nonno andava a trovarla ogni mese e restava a casa sua e dei suoi genitori per un paio di settimane. Charlotte aveva tentato di ribellarsi e di sottrarsi alle violenze sessuali ma lui con la forza la costringeva sempre a subìre e la obbligava al silenzio. Come riporta The Sun, Charlotte Wade ha così raccontato quello che le diceva il nonno per farla stare zitta: “Minacciava di fare del male ai miei fratelli se avessi parlato con qualcuno. Io volevo disperatamente proteggerli, così non ho detto niente“.

Nonno pedofilo violenta la nipote e la fa abortire con una gruccia
Charlotte Wade. Foto: Hotspotmedia

L’aborto e la condanna

Arrivata all’età di 12 anni, Charlotte continuava a subìre le violenze sessuali del nonno pedofilo che non accennavano ad arrestarsi e anzi si erano fatte più frequenti, veniva stuprata ogni settimana. Non le venne il ciclo mestruale per due mesi e il nonno che la stuprava regolarmente notò questa cosa, così la costrinse a sottoporsi a un test di gravidanza per confermare il sospetto che fosse rimasta incinta. Lui non le permise di vedere i risultati del test e il mese successivo, mentre Charlotte si trovava a casa sua, con l’aiuto di un complice la costrinse ad abortire usando una gruccia per farle perdere il bambino. Al The Sun Charlotte ha raccontato quel tragico giorno in cui venne privata per sempre della possibilità di portare avanti una gravidanza e il terribile dolore provato quando il complice del nonno la bloccò a terra e il nonno le si avvicinò con una gruccia in mano: “Ero terrorizzata e pensavo che stava per stuprarmi. Mio nonno si è avvicinato con una gruccia in mano. Quello che è accaduto dopo mi perseguiterà per sempre. Mi sono sentita come se stessi per morire. Dopo, disse che non sarei più potuta rimanere incinta e mi ha lasciato sanguinante a terra“. Solo nel 2011, quando la ragazza aveva 14 anni il nonno smise di abusare di lei e di frequentare casa sua, dopo un litigio con sua madre. Ma, lungi dal sentirsi sana e salva per questo motivo, Charlotte ha continuato a soffrire perché sosteneva da sola l’enorme peso del dolore causato dagli abusi del nonno. Tormentata dai falshbacke e autolesionista, Charlotte ha tentato di suicidarsi diverse volte.

Nonno pedofilo violenta la nipote e la fa abortire con una gruccia
Charlotte Wade. Foto: Hotspotmedia

Nel novembre del 2016, Charlotte è riuscita a raccogliere tutto il suo coraggio e a denunciarlo. Nel 2017, il nonno pedofilo si è dichiarato colpevole dei reati di stupro e aggressione sessuale quando Charlotte era una bambina di età inferiore ai 13 anni, di aggressione e di aver provocato o incitato una bimba a compiere atti di natura sessuale. Solo dopo 2 settimane durante le quali Charlotte ha dovuto presentare le prove che il nonno l’aveva sottoposta ad un aborto tra le mura di casa sua facendola diventare sterile, l’uomo è stato dichiarato colpevole e condannato a 25 anni di prigione. Charlotte ha dichiarato dopo la condanna: “Mio nonno mi ha privato di un’infanzia felice, ma mi rifiuto di lasciargli rovinare il mio futuro“.

Credits immagine in evidenza: Hotspotmedia

Ultimo Aggiornamento: 11/04/2019 11:31