Non è mai troppo tardi per mettersi in gioco, specie se la posta in palio è il perseguimento degli ideali politici. Maria Teresa Branduzzi, 94 anni, si è candidata per il consiglio comunale di Reggio Emilia alle prossime elezioni amministrative del 26 maggio.
Un impegno lungo una vita
Laureata in ingegneria civile, è stata docente di matematica e costruzione. Il 2 giugno 1946 è stata tra le prime donne italiane a poter esprimere il proprio diritto al voto. Nel 1965 viene eletta al parlamento sardo come indipendente nel Pci. A Verona è tra i co-fondatori di Cgil-Scuola. Dal 2002 si stabilisce a Reggio Emilia dopo aver vissuto in diverse parti del mondo, dall’Europa agli Stati Uniti. La nuova avventura politica che ha deciso di intraprendere la vede impegnata nella lista civica di sinistra Reggio è che appoggia la candidatura del sindaco uscente Luca Vecchi del Partito Democratico.
Una 94enne per una nuova politica
La pensionata militante ha deciso di presentarsi per una delle liste più progressiste nel panorama delle elezioni comunali di Reggio Emilia. Con 32 candidati, 16 uomini e 16 donne, sono un gruppo estremamente eterogeneo e con una totale parità di genere. Ci sono esponenti del terzo settore, professionisti e studenti. Ma le differenze non finiscono qua; si tratta di una lista 0-99. Ad accompagnare Maria Teresa, oltre ad una serie di candidati tra i 30 e i 60 anni troviamo anche Diarra Diouf nuova italiana di origini senegalesi appena 18enne.
Le proposte, che vanno dalla gratuità dei nidi ad una nuova e concreta valorizzazione della cultura con un assessore dedicato, si collocano a sinistra del PD e sono in parziale discontinuità con le linee programmatiche attuali. Reggio è sembra puntare sul valore dell’incontro tra diverse personalità definendosi “un laboratorio aperto tra identità e futuro”. La ricetta di questa lista civica pare essere guardare al futuro attraverso ogni punto di vista, anche quello di un’anziana signora ancora piena di energie. Perché l’età anagrafica, a volte, è solo un’opinione.
*immagine in alto: Facebook