Vai al contenuto

Antonino Cannavacciuolo: “Fai felice le persone con questo lavoro”

Pubblicato: 05/05/2019 15:28

Ospite in studio a Domenica In, uno degli chef più amati d’Italia, Antonino Cannavacciuolo si racconta. Accolto in studio da una standing ovation lo chef si è lanciato in un siparietto canoro e comico con la padrona di casa, Mara Venier: “Io nella mia vita cucino! Perché tutti mi volte fa cantare, fatemi cucinare!” ha detto scherzando alla Venier che di suo ha risposto: “Io amo cucinare, ma con te non lo farei mai! – e poi ha aggiunto – io mio marito l’ho conquistato con un piatto di pasta e fagioli”.

Antonino Cannavacciuolo: “La passione per la cucina è nata grazie a mio padre”

Nonna è il mio angelo custode, tutti noi ne abbiamo uno, per me è lei. Nell’arco della giornata io guardo spesso verso l’alto per cercarla” lo chef racconta che nonostante sia mancata 25 anni prima lei è le rimasta dentro: “Era una persona speciale, non vedeva mai il male”. Lei è stata un faro nella sua vita, racconta lo chef, mentre la passione per la cucina invece è arrivata grazie al papà che lavorava nei vari alberghi, insegnava all’alberghiero. “Vedevo questi grembiuli volare in casa e già a 9 anni ho deciso che volevo fare il cuoco”, racconta lo chef che la sua è stata una passione così forte da arrivare a scontrarsi persino con il padre per iscriversi all’alberghiero e fino all’ultimo momento non lo ha iscritto: “Fai felice la gente con questo lavoro”.

800 uova per un gelato alla vaniglia

Lo chef ricorda i suoi inizi nel mondo della cucina, prima lavorando con suo padre e poi passando l’estate dopo il primo anno di alberghiero sotto uno chef dal carattere tosto. “Dovevo rompere 800 uova per fare un gelato alla vaniglia“. In studio poi si comincia a parlare di cucina e uova cotte in determinati modi, finché alla fine Mara Venier confessa di aver lasciato un suo ex fidanzato che cucinava bene, riferendosi a Renzo Arbore, “Mara, tu hai lasciato un uomo che sapeva cucinare?

L’amore con la moglie

Lo chef ha raccontato quando ha conosciuto la moglie. I due sono stati grandi amici per due anni, quando lui si era trasferito sul lago d’Orta per fare una stagione. Dopo due anni, quando lui era pronto ad andare oltre e trrasferisi lei lo ha seguito e poi nel ’99 si sono sposati. A parte il matrimonio, lo chef ha dei rimpianti, il fatto di non aver viaggiato tanto, “A 23 anni devi viaggiare e vedere il mondo, non buttarti solo sul lavoro. Non lo rifarei“. Tante gioie ma anche tanti rimpianti, come il fatto di non essere un padre sempre presente per colpa del lavoro “Per questo io non lo rifarei“. “Quando posso scappo sempre da loro“, Cannavacciuolo confida che la figlia vorrebbe più seguire la strada materna ma il piccolino sembra pronto a calcare le orme paterne.

Il ragù e la pesca

Il ragù è il ricordo della nonna per Cannavacciuolo: “Era la colazione della domenica mattina, la nonna prendeva il pane lo pucciava nel ragù e tu lo mangiavi magari seduto al primo sole di aprile”. La pesca è una passione particolare, più che la pesca è un momento di pace non di lavoro, “quando vado a pesca io smetto di pensare, preferisco starmene li in barca“, lo chef racconta che non ama prendere i pesci e di liberarli quasi sempre. “Fai un danno ambientale, soprattutto quando peschi in un lago come il lago d’Orta“.