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Sesso con minori non accompagnati in cambio di soldi: operatrice a processo

Pubblicato: 05/05/2019 17:32

Pensava che non sarebbe mai stata scoperta probabilmente. Ma, un’operatrice, di 34 anni, di un centro d’accoglienza dovrà rispondere del reato di induzione alla prostituzione minorile. Faceva sesso con minori non accompagnati tra 14 e 17 anni, in cambio di soldi e regali. Da questa terribile vicenda, iniziata nel 2015, è partita l’inchiesta sulla 34enne. 

Minori non accompagnati al centro d’accoglienza

Le vittime erano arrivate a Roma nel 2015, senza sicurezze, senza genitori, e con un futuro incerto. A Sant’Ambrogio sul Garigliano, in provincia di Frosinone, dove erano stati trasferiti, avrebbero dovuto ricevere le cure del personale. Ma una dipendente de “La Casa di Tom“, il centro d’accoglienza presso il quale dimoravano, ha riservato loro fin troppe “attenzioni“. All’interno della struttura convenzionata, l’operatrice svolgeva, dal 2013, mansioni da cuoca. Mohamed G., 16 anni, è un ragazzo egiziano ed è anche uno dei minori non accompagnati implicati nella vicenda. A lui, la donna ha dato soldi, vecchi smartphone e vestiti in cambio di sesso. 

Sant'Ambrogio sul Garigliano. Immagine: Sito Ciociaria turismo
Sant’Ambrogio sul Garigliano. Immagine: Sito Ciociaria turismo

La vicenda

La storia è stata scoperta quando proprio Mohamed si è vantato con un altro operatore, collega della 34enne: “Ho una storia con una operatrice. Se non ci credi guarda la foto“. Un’immagine che parlava chiaro, inequivocabile, i due erano in atteggiamenti intimi. Il dipendente è andato riferirlo immediatamente alla direttrice che ha richiamato la donna. L’operatrice ha confermato la storia, ha ammesso che era iniziata da un mese ma che non lo ha pagato, le sue erano solo gentilezze, regali per il ragazzino. Così è scattata la denuncia nei confronti della cuoca. È una vicenda complessa, perché queste sue attenzioni hanno innescato meccanismi di gelosia tra gli altri ragazzi. Sono scoppiate anche due risse nel centro. Su Il Mattino si leggono le parole della direttrice: “Solo dopo le rivelazioni dell’operatore ho scoperto che il caso era di dominio pubblico tra gli ospiti, tanto da creare problemi di ordine pubblico per fortuna mai più esplosi“. 

Minori stranieri non accompagnati. Immagine di repertorio
Minori stranieri non accompagnati. Immagine di repertorio

L’inchiesta

L’operatrice è stata allontanata dal centro ma, si saprà successivamente, gli incontri con Mohamed sono continuati anche fuori. Si vedevano in un albergo. Non appena saputo l’adolescente è stato trasferito in un’altra struttura, nell’aprile 2016. Intanto, però, circolava un’altra voce; ovvero che la donna aveva rapporti anche con altri due ragazzini, uno egiziano di 14 anni e uno tunisino di 17. “Non era la prima volta che si intratteneva sessualmente con gli ospiti della comunità. In particolare mi veniva riferito, come peraltro confermato da una foto girata su Whatsapp e scattata presumibilmente in un albergo che la stessa aveva avuto intimità con un altro ospite, un ragazzo egiziano nato nel 1997“, ha riferito la direttrice. Così, l’inchiesta è andata avanti e la donna dovrà rispondere ora in tribunale del reato di induzione alla prostituzione minorile. Ma gli inquirenti sospettano che i casi possano essere più di quelli accertati nel corso delle indagini.