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Roma, cardinale rompe i sigilli e ripristina la luce ad un palazzo occupato

Pubblicato: 12/05/2019 17:21

Un gesto dettato dalla disperazione nel vedere l’abbandono in cui versano 450 persone, i residenti di un palazzo occupato in via Santa Croce in Gerusalemme a Roma. Il cardinale Konrad Krajewski, elemosiniere del Papa, ha rotto i sigilli nello stabile senza luce da tre giorni e ridato corrente ai suoi occupanti, tra cui 100 minori. Il palazzo, occupato dall’ottobre 2013 da famiglie bisognose, ha accumulato un debito di 300mila euro.

Senza luce da tre giorni: il gesto dell’elemosiniere del Papa

Gli inquilini dello stabile occupato dal 2013, l’ex sede Inpdap, hanno accumulato un debito di 300mila euro con la società fornitrice di corrente elettrica. Una situazione al limite per cui Comune e Prefettura stanno da tempo cercando una soluzione che purtroppo, finora, ha portato solo al distacco della fornitura.

E dopo tre giorni senza luce il cardinale polacco, che coordina le opere di carità del Papa, ha deciso di agire. Si è calato nel pozzo del contatore elettrico, ha rotto i sigilli e ripristinato la luce grazie a competenze tecniche che avrebbe acquisito quando lavorava in Polonia.

La decisione di agire

Il cardinale Krajewski, 55 anni, ha avvertito il Comune che se non avessero fatto ripristinare la luce entro le 20 avrebbe fatto da solo. E al termine dell’ultimatum ha davvero messo mano alla questione: “Sono intervenuto personalmente, ieri sera, per riattaccare i contatori. È stato un gesto disperato. C’erano oltre 400 persone senza corrente, con famiglie, bambini, senza neanche la possibilità di far funzionare i frigoriferi“, ha dichiarato all’ANSA.

Spin Time Labs, il centro culturale che si occupa dello stabile, ha fatto sapere su Facebook che “all’una di notte abbiamo resistito a un nuovo tentativo di distacco della corrente” e lanciano un appello al Comune di Roma. Quanto fatto dall’elemosiniere ha davvero acceso una luce su una realtà messa all’ombra dai riflettori, che meriterebbe una risoluzione da parte della comunità. Come fanno sapere fonti del Vaticano, il gesto “è stato compiuto dal cardinale Krajewski nella piena consapevolezza delle possibili conseguenze d’ordine legale cui ora potrebbe andare incontro, nella convinzione che fosse necessario farlo per il bene di queste famiglie“.

Immagine di copertina: a destra, VaticanNews; a sinistra, Spin Time Labs/Facebook

Ultimo Aggiornamento: 22/11/2021 14:54