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Foggia, olio di soia spacciato per extravergine di oliva: 24 indagati

Pubblicato: 14/05/2019 17:05

Olio di semi di soia spacciato per olio extravergine di oliva: è questa la truffa scoperta dei carabinieri dei Nas di Foggia nell’ambito della maxi operazione ‘Oro giallo’, coordinata dalla locale Procura della Repubblica. L’attività investigativa ha portato all’esecuzione di 24 misure cautelari, e le indagini hanno permesso di smascherare una rete di società fittizie per la vendita del prodotto contraffatto su tutto il territorio nazionale, persino in Germania.

Olio di soia spacciato per extravergine

Il bilancio dell’operazione ‘Oro giallo’, condotta dai Nas di Foggia e coordinata dalla Procura dauna, è di 24 misure cautelari, 17 delle quali eseguite a Cerignola. La situazione emersa grazie alle indagini è allarmante: spacciato per extravergine, l’olio di soia veniva addizionato con clorofilla e venduto tra Italia e Germania, anche a noti ristoranti.

Gli inquirenti hanno scoperto una fitta rete di illeciti, sostenuti dall’applicazione di prezzi molto inferiori rispetto al valore di mercato. L’operazione è stata portata a termine con la collaborazione del Gruppo Carabinieri per la Tutela della Salute di Napoli e di forze di polizia estere, Eurojust ed Europol.

Società fittizie e frantoi inesistenti

A carico degli indagati l’accusa di aver dato vita a società fittizie, appoggiate a frantoi inesistenti, in cui si millantava la produzione di olio extravergine di oliva. In realtà, il prodotto finale era contraffatto e si trattava di olio di semi di soia con l’aggiunta di clorofilla.

Stando alle indagini dei Nas, la commercializzazione si sarebbe estesa anche a diversi Paesi europei, primo fra tutti la Germania. Prodotti sofisticati che sarebbero finiti addirittura sulle tavole di numerosi ristoranti, anche piuttosto rinomati.

‘Oro giallo’ è una delle più vaste operazioni anticrimine in materia di produzione e vendita di olio contraffatto, considerando la sua capillare estensione nel mercato estero. Al lavoro d’indagine hanno collaborato Europol ed Eurojust (Agenzia dell’Unione Europea per la cooperazione giudiziaria penale).