“Una storia di incontri, di cuori e di fatica, alla ricerca del sapore delle fragole e della leggerezza”: così Beatrice Filippini descrive il suo libro PedalAnde, presentato giovedì 9 maggio a Milano. E mai come in questo caso il termine “fatica” è appropriato, non solo in senso letterario, ma anche fisico.
Il libro, infatti, racconta una storia fuori dal comune, quella di una ragazza, la stessa autrice, che a 27 anni ha attraversato tutto il Sudamerica in bicicletta, dalla punta settentrionale della Colombia fino a Puerto Williams, in Cile. Per inseguire il sogno di questo viaggio straordinario, Beatrice ha persino rinunciato al proprio lavoro di infermiera, che la vedeva impegnata a Londra dopo la specializzazione in terapia intensiva.
Una bicicletta pieghevole
“Era dai tempi della laurea che volevo fare quel viaggio – ha raccontato Beatrice a Il Sole 24 ore – Poi sono andata a Londra, ho fatto tre anni in cui lavoravo e studiavo, senza pause: rischiavo di perdere l’opportunità, ero stanca, stavo perdendo il contatto con la realtà e con la natura”.
La ragazza ha così lasciato il lavoro e si è imbarcata in questa impresa, armata solamente della sua fedele bicicletta pieghevole. 10 lunghi mesi di viaggio, da febbraio a novembre 2017, 11mila chilometri, 6 nazioni attraversate lungo la Cordigliera delle Ande fino ad un’altitudine di 5mila metri: sono le cifre di un percorso compiuto anche, e forse soprattutto, alla ricerca di sé stessa.
Un piccolo bagaglio
“Ho capito sulla strada che più dai, più ricevi – ha spiegato Beatrice – In realtà in Sudamerica non mi sono mai sentita sola, ho incontrato ogni giorno persone splendide, accoglienza e calore umano: mi hanno fatto capire che le persone vere meno hanno e più danno”.
In effetti, la ragazza aveva davvero poco con sé: oltre alla piccola bicicletta rossa, uno zaino con gli effetti personali e i viveri. Nel corso del viaggio ha superato tanti imprevisti, ha dormito in tenda e condiviso il cibo con i locali, mangiando spesso gli avanzi lasciati dai negozi o dai supermercati.
I proventi del libro devoluti in beneficienza
Beatrice adesso lavora come infermiera a Zurigo, ma i ricordi di quell’esperienza rimarranno per sempre vivi grazie alla scrittura del libro, che si prepara già alla seconda ristampa. I ricavi, però, non andranno a lei, perché saranno devoluti all’associazione La Gomena ODV, per la realizzazione di una casa di accoglienza a Kiev, in Ucraina, aperta a bambini, disabili, profughi, poveri ed emarginati della città.
Immagine in alto: Instagram/Pedalande