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Mangiano carne cruda di marmotta, muoiono di peste bubbonica

Pubblicato: 17/05/2019 16:21

Una coppia è morta di peste bubbonica dopo aver mangiato carne cruda di marmotta. Il fatto si è verificato nella provincia di Bayan-Ölgij, una regione della Mongolia al confine con Russia e Cina, dove il consumo di carne di questo roditore è considerata di buon auspicio per la salute, almeno nella cultura popolare. Marito, 38 anni, e moglie, 37, sono morti lo scorso primo maggio, portando le autorità ad istituire lo stato di quarantena per sei giorni. Più di 100 persone venute a contatto con la coppia, tra cui turisti svizzeri, svedesi e sudcoreani, sono state poste in isolamento e trattate con antibiotici. Dopo aver accertato l’assenza di ulteriori casi di contagio, le istituzioni mongole hanno revocato il  provvedimento.

Morti dopo aver mangiato carne di marmotta

Secondo quanto raccontato al Washington Post da Ariuntuya Ochirpurev, dell’Organizzazione Mondiale della Sanità presso Ulan Bator, i coniugi avrebbero mangiato il rene della marmotta e altri organi interni, nonostante il divieto di caccia a questo animale. I roditori, infatti, sono un noto veicolo di trasmissione del batterio della peste, Yersinia pestis, che in Mongolia causa almeno un decesso all’anno. Il marito e la moglie, che era incinta, sono morti in pochi giorni, lasciando anche 4 figli tra i 9 mesi e i 14 anni di età. La decisione di imporre la quarantena era arrivata per la preoccupazione di trovarsi di fronte alla peste polmonare, la forma più grave, in grado di diffondersi da persona a persona. Un rischio che al momento è scongiurato, anche se il ministero della Salute della Mongolia sta continuando a monitorare la situazione.

Il batterio della peste
Il batterio della peste, Yersinia pestis

Un fenomeno ancora attuale

Le peste è oggi una malattia molto più rara rispetto a qualche secolo fa, quando rappresentava una vera e propria calamità in grado di sterminare intere popolazioni. Nonostante ciò, non si tratta di un problema completamente superato, perché continua a verificarsi in varie parti del mondo. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, sono tra 1000 e 2000 i casi riportati ogni anno a livello mondiale, in prevalenza tra Africa, Sudamerica, alcune zone dell’America settentrionale e Asia. La peste può essere trattata efficacemente con gli antibiotici, anche se la prevenzione rimane l’arma più valida: se per un vaccino, disponibile a livello commerciale, bisognerà ancora aspettare, l’avvertenza è quella di evitare il contatto con i roditori, possibile veicolo dell’infezione.