Hanno perso il loro figlio 21enne in un tragico incidente, ma potranno coronare il sogno di avere dei nipoti da lui. È la storia di due genitori di New York che si sono battuti per poter utilizzare il suo sperma e avviare la procedura di maternità surrogata. La loro richiesta è stata accolta dalla Corte Suprema, secondo cui madre e padre sono autorizzati a disporre del materiale genetico del giovane defunto.
Sì all’utilizzo del seme del figlio defunto
Peter Zhu era un cadetto dell’Accademia militare di West Point, ed è morto all’età di 21 anni in seguito a un incidente sugli sci. Il dramma si è consumato lo scorso febbraio e, da allora, i suoi genitori si sono battuti con forza per poter utilizzare il suo seme al fine di avere dei nipoti da madre surrogata.
Il parere favorevole è arrivato dalla Corte Suprema di New York, che ha accolto la loro istanza stabilendo che madre e padre del giovane possono decidere come impiegare lo sperma congelato del figlio.
La sentenza emessa dal giudice John Colangelo è stata chiara: “Nessuna restrizione alla volontà della famiglia sull’impiego del liquido seminale del ragazzo“. Questo comprende, dunque, anche la possibilità di utilizzo per scopi riproduttivi.
La richiesta dei genitori
A febbraio, i genitori del 21enne si erano rivolti alla Corte Suprema per ottenere il via libera al prelievo e alla conservazione dello sperma.
In attesa che arrivasse il verdetto, durante l’espianto degli organi un campione è stato estratto, congelato e depositato in una banca del seme.
La famiglia Zhu ha portato avanti la sua battaglia per 3 mesi, sostenendo che il figlio sognava da sempre di avere dei bambini. Secondo il giudice Colangelo, questo desiderio sarebbe presumibile dai tanti progetti a lungo termine del 21enne, che avrebbe programmato la sua vita nell’ottica di diventare padre.