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Il figlio disabile sogna di giocare a calcio, il papà in campo con lui: “Sono io le sue gambe”

Pubblicato: 04/06/2019 17:42

Un’emozionante rivincita in un mare di difficoltà: è questa la bella avventura di un bambino disabile che, grazie a suo padre, ha realizzato il sogno di giocare a calcio insieme agli amici. È il genitore, infatti, a spingerlo a tutta velocità, su e giù per il campo, per permettergli di rincorrere il pallone. La foto, scattata a Ciudad Juarez (Messico) e riportata in esclusiva dalla giornalista Cynthia Camacho su El Diario De Juarez, ha fatto il giro del mondo.

La storia del bimbo che sognava di giocare a calcio

L’immenso amore di un padre messicano per il figlio disabile ha emozionato il mondo. L’uomo, Mario Treviño González, ha rinunciato al suo posto di lavoro nel 2018, per assistere il piccolo e dargli tutte le cure di cui ha bisogno.

Il bambino oggi ha 12 anni e dalla nascita è affetto da una malformazione cerebrale, situazione resa ancora più difficile da una dislocazione dell’anca e da una grave scoliosi.

Proprio a causa dei suoi problemi di salute, è costretto a stare su una sedia a rotelle ma finalmente ha smesso di guardare la vita vera passargli davanti, senza mai fermarsi a prenderlo tra le sue braccia.

Ad aiutarlo nell’impresa è il papà, che ha deciso di realizzare il suo sogno di giocare a calcio grazie a una speciale deroga della federazione giovanile locale.

Il papà in campo con il figlio

Da 4 anni, il ragazzino può dire di far parte della squadra di coetanei, e il padre lo accompagna in campo, lo guida in tutti i passaggi e indossano la stessa maglia. È la numero 0, che vale oro e ha restituito il sorriso alle sue labbra.

Non ci sono sconti: il padre non può toccare la palla, ma ormai la ‘formazione’ si muove perfettamente come se si trattasse di una persona sola.

Ora sono io le sue gambe, sono io a spostarlo, a portarlo a scuola, agli allenamenti due volte a settimana e alle terapie necessarie per le sue condizioni di salute. Sono felicissimo di potermi dedicare al 100% a lui“. Sono queste le parole del genitore ai microfoni di El Diario de Juarez.

*immagine in alto: fonte/Cynthia Camacho – El Diario de Juarez