Vai al contenuto

Dimessa dall’ospedale muore poco dopo: la decisione del tribunale

Pubblicato: 05/06/2019 00:41

Più di un milione di euro ai famigliari della donna che il 17 maggio 2011 è morta subito dopo essere stata dimessa dall’Ospedale “Versilia” di Lido di Camaiore, in provincia di Lucca. Alla donna era stata effettuata una diagnosi errata di broncopolmonite. Oggi, grazie alla Sentenza 149/2019 della Sez. Civile del Tribunale di Lucca, si chiude la lunga battaglia legale degli eredi per ottenere giustizia sul terribile errore del nosocomio toscano.

L’errata diagnosi di broncopolmonite e la morte

Nel maggio del 2011, la vittima, D.R., si era recata al Pronto Soccorso lamentando lievi difficoltà respiratorie. Viene dimessa dal Pronto Soccorso con la diagnosi di “verosimile riacutizzazione di broncopolmonite”, morendo tragicamente poco dopo nell’atrio della struttura. Infatti, la donna viene colpita da trombo embolia polmonare, non lasciandole alcuno scampo. Cos’è accaduto?

Secondo le testimonianze dei parenti, D.R era stata tenuta 8 ore in osservazione al pronto soccorso. Inoltre alla vittima, non furono correttamente interpretati degli esami mentre altri addirittura non prescritti. Particolare attenzione durante la causa è stata posta sulla scorretta interpretazione dell’RX dove non fu riconosciuta la presenza di trombo-embolia polmonare con area infartuale alla base del polmone destro”

I Consulenti nominati dai famigliari, guidati dal medico legale Dottor Francesco Nobili, sono quindi arrivati alla conclusione che con una diagnosi corretta e quindi la somministrazione di farmaci anticoagulanti e fibrinolitici, la paziente si sarebbe potuta salvare. Forti di questa indagine e della relativa documentazione, è stata ribaltata la sentenza di assoluzione disposta a seguito del procedimento penale.

Risarcimento milionario ai quattro figli

Poco dopo la morte della donna, il marito e i figli hanno contattato l’Associazione Giustacausa. Quest’ultima si occupa di vigilare sui fenomeni di mala sanità su tutto il territorio nazionale. La loro intenzione era riuscire a far luce sul decesso della loro cara e ottenere giustizia. Così, dopo una lunga battaglia di tre anni, grazie all’ausilio degli esperti, tra medici e legali, coordinati dal Dottor Nobili è arrivata la nuova sentenza. Il risarcimento previsto è quindi di più di un milione di euro dall’USL Toscana.

Ultimo Aggiornamento: 05/06/2019 10:31