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Esperimenti sui macachi in alcune università italiane, animalisti in rivolta

Pubblicato: 05/06/2019 17:30

“L’Università di Torino approva e sostiene la vivisezione e ha in corso un progetto che sottoporrà alcuni macachi a un terribile esperimento che li renderà ciechi”. Così inizia il comunicato di denuncia dell’associazione animalista LAV (Lega Anti Vivisezione). Per 5 anni alcuni macachi saranno sottoposti ad esperimenti scientifici dolorosi per il progetto “LIGHTUP” delle Università di Torino e Parma. Per fermare il progetto, sebbene autorizzato dagli organi competenti, la LAV ha lanciato anche la petizione #CIVEDIAMOLIBERI sul sito change.org. L’associazione rivolge l’appello principalmente al ministro della Salute Giulia Grillo, affinché blocchi questa iniziativa, in modo da salvare i macachi da un triste destino. I ricercatori che si occuperanno della ricerca, tuttavia, hanno respinto le accuse degli animalisti, sostenendo la legittimità degli esperimenti.

La denuncia degli animalisti per salvare i macachi

Scopo della ricerca, costata 2 milioni di euro, è creare un modello animale per studiare le persone affette da cecità a causa di danni cerebrali e non per problemi legati all’occhio. Il Dipartimento di Psicologia dell’Università di Torino guida il progetto di ricerca, in collaborazione con l’Università di Parma. Per la LAV sono sperimentazioni crudeli e invasive da bloccare immediatamente. Durante la ricerca son infatti previste l’immobilizzazione quotidiana e prolungata dei macachi e l’asportazione chirurgica di aree del cervello per rendere i macachi clinicamente ciechi. Una volta concluso il lavoro, si uccideranno gli animali, non più utili. L’associazione Essere Animali ha invece girato un video esclusivo sulle condizioni dei macachi, rinchiusi in gabbie dove già manifestano comportamenti anomali. I ricercatori, tuttavia, hanno difeso la legittimità dell’esperimento.

GUARDA IL VIDEO (ATTENZIONE IMMAGINI FORTI):

La replica dei ricercatori in difesa del progetto

Marco Tamietto, responsabile scientifico del progetto, ha spiegato che: “la sperimentazione su primati non umani ha una procedura molto selettiva per essere approvata. Il progetto è finanziato dall’European Research Council, l’ente di ricerca più prestigioso e rigoroso a livello europeo. Gli aspetti etici e tutte le procedure proposte sono state vagliate e autorizzate dal comitato etico Ue, dai comitati etici degli Atenei coinvolti e da quello del ministero della Salute”. Per quanto riguarda le condizioni dei macachi ha aggiunto: “Lo sforzo è massimo per minimizzare qualsiasi tipo di sofferenza. Per questo una parte dei finanziamenti ricevuti è dedicato agli arricchimenti nelle gabbie e al monitoraggio della loro salute fisica e psicologica. Inoltre, i macachi coinvolti non sono stati catturati in natura. Non hanno idea della vita fuori da questo contesto e con ogni probabilità non sopravvivrebbero liberi”. Insomma, la diatriba prosegue, ma per ora non sappiamo come si concluderà.

Macaco (Immagine di repertorio)
Macaco (Immagine di repertorio)
Ultimo Aggiornamento: 05/06/2019 17:35