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Protesi anca mini invasiva: cosa c’è da sapere?

Pubblicato: 10/06/2019 09:51

L’anca è una parte di grande rilevanza dell’apparato scheletrico e anche quella maggiormente esposta a problemi di carattere clinico. Oltre ad essere un elemento muscolare e scheletrico molto importante per le funzionalità motorie del corpo, l’anca è anche un’articolazione soggetta a diversi problemi. Con l’avanzare degli anni, infatti, sono tantissime le persone che lamentano dolori da ricondurre a questa precisa parte del corpo. Gli anziani soprattutto possono riscontrare disagi motori anche importanti, che nel tempo potrebbero essere causa anche di forti disabilità. Quasi sempre i dolori all’anca sono sintomi di disturbi ben definiti, come ad esempio quelli portati dalle più conosciute patologie reumatiche. Convivere con questi è spesso difficile, poiché portano il paziente a una forzata limitazione delle azioni quotidiane. Come fare quindi a risolvere il problema? La soluzione più valida oggi è sicuramente la protesi dell’anca mini invasiva, per la quale è possibile rivolgersi a strutture specializzate come la Clinica San Francesco di Verona, il primo centro sanitario in Europa ad effettuare questa operazione con la tecnica chirurgica robotica. Ma cosa c’è da sapere in merito alla questione? Vediamo quali sono i casi nei quali si procedere con questa operazione e quali sono i suoi vantaggi.

Cos’è la protesi anca mini invasiva? Facciamo chiarezza

Spesso, quando il dolore si fa insistente e l’anca non assolve più al suo naturale compito motorio, l’unica soluzione utile da poter considerare è l’impianto di una protesi. Un buon impianto, infatti, può visibilmente migliorare la qualità della vita del paziente, avendo esso un impatto influente e positivo sulla mobilità dell’articolazione. Grazie all’intervento, inoltre, si può porre rimedio anche al dolore. La scelta di sottoporsi all’operazione chirurgica è infatti un modo per assicurarsi un miglioramento qualitativo della vita: un obiettivo facile da raggiungere una volta superata la riabilitazione. Quello che il più delle volte fa da deterrente, tuttavia, è il pensiero di dover subire un intervento importante e particolarmente invasivo. È davvero così? Al giorno d’oggi l’operazione per la protesi dell’anca segue una procedura mini invasiva. Nell’innesto di una protesi, infatti, la chirurgia ha fatto passi da giganti, garantendo al paziente una riabilitazione completa e veloce. L’intervento passa per un’incisione postero-laterale. Ciò vuol dire, quindi, che durante l’operazione il paziente sarà adagiato sul fianco e che il taglio chirurgico sarà effettuato sulla parte superiore della gamba. Questo permetterà al paziente di riportare una cicatrice della dimensione mai superiore agli 8 centimetri.

E la riabilitazione?

A proposito di riabilitazione, quali sono le cose da sapere? L’aspetto positivo di una protesi di anca mini invasiva è legato proprio al periodo post operatorio. L’accesso anteriore dell’intervento permette di ridurre notevolmente il dolore avvertito solitamente in questa fase. Ad essere ridotto, inoltre, è anche il rischio di lussazione mentre le complicanze muscolari risultano essere completamente assenti. In sintesi, possiamo dire che la riabilitazione di un intervento all’anca è solitamente molto veloce e privo di complicazioni. La ripresa è dunque veloce e permette al paziente di riprendere in mano la propria vita con semplicità.

Ultimo Aggiornamento: 13/02/2020 16:05