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Migliaia di donne uccise e scomparse: il genocidio occulto delle native americane

Pubblicato: 12/06/2019 09:48

Migliaia di donne indigene americane inghiottite dal buio di un fenomeno che sta emergendo in tutta la sua portata agli occhi del Canada. Si tratta di un vero e proprio genocidio, compiuto nel nome della supremazia colonialista sulle popolazioni native Inuit e Métis. Dal 1980 al 2013 sono 1017 le vittime di brutali omicidi o misteriose scomparse, e su quello che ha i contorni di un femminicidio di massa interviene un’inchiesta del premier Justin Trudeau.

Il genocidio che scuote il Canada

C’è un dossier di 1.200 pagine che ha stravolto l’immagine del Canada, travolgendo la nazione fino a deformarne i contorni apparentemente immacolati e progressisti. L’inchiesta riguarda una strage impunita, che conta migliaia di vittime tra le donne native delle popolazioni indigene Inuit e Métis.

Nelle carte d’indagine, ora sul tavolo del primo ministro Justin Trudeau, si registrano 1017 casi di scomparse o femminicidi ancora senza giustizia, finiti nel limbo dell’oblio e consumati tra il 1980 e il 2013.

È un genocidio occulto, di cui soltanto adesso si prova a tracciare un perimetro la cui entità ha assunto dimensioni spaventose. A stabilire i primi numeri di una vera e propria pulizia etnica di genere è un report del governo, risultato di 3 anni di investigazioni che, nella loro imponente architettura, affondano l’occhio su oltre 2mila testimonianze.

Le vittime (di cui la Cbc News ha tracciato un dettagliato elenco) sono donne native americane di ogni età e orientamento sessuale, tutte inghiottite tra le spire di un fenomeno che sconvolge l’opinione pubblica.

I dati choc dell’inchiesta

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Marion Buller (capo della commissione d’inchiesta) lancia un pesante j’accuse contro lo Stato del Canada. Nero su bianco, tra le pagine del rapporto governativo, le prove che le istituzioni avrebbero taciuto, omesso, depistato e persino ignorato il massacro.

Molti casi sarebbero stati analizzati con un approccio investigativo superficiale, altri archiviati con un’etichetta errata, così che molte scomparse potrebbero essere omicidi, e viceversa.

Secondo gli studi portati avanti sul fenomeno del genocidio di genere in territorio canadese, le donne indigene avrebbero 12 volte più probabilità di essere assassinate o di sparire nel nulla rispetto al resto dei gruppi etnici.

La percentuale aumenta sensibilmente se si analizza lo spettro complessivo della popolazione femminile, e le native avrebbero, inoltre, 16 volte più probabilità di essere vittime rispetto alle donne bianche.

Una strage nel nome della supremazia colonialista

La strage silenziosa si compirebbe nel nome della supremazia colonialista, come ha sottolineato l’inchiesta coordinata da Marion Buller: “I popoli indigeni sono vittime del colonialismo e dello sviluppo economico (…). Le tribù pagano con la loro vita la difesa della terra madre. Ma adesso il primo ministro Justin Trudeau a capo dell’indagine è intenzionato ad andare avanti“.

Tra il 2001 e il 2015, le vittime native americane rappresentano circa il 25% di tutti i femminicidi registrati nel Paese. Si tratta di un’emergenza nazionale che non conosce tregua, su cui la commissione d’inchiesta auspica un severo intervento del governo.

Ultimo Aggiornamento: 12/06/2019 12:21