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Donna incontra l’amante in hotel, dopo il divorzio chiede i danni alla struttura

Pubblicato: 13/06/2019 17:31

Lei tradisce lui, lui lo viene a sapere e chiede il divorzio: sembra la trama di tanti film melodrammatici, ma questa volta il colpo di scena è reale. Una donna, residente a Rosario, in Argentina, era talmente distrutta dalla separazione da fare causa all’hotel in cui si incontrava con l’amante e alla compagnia della carta di credito con la quale pagava le sue fughe d’amore. Sarebbero stati loro, a suo avviso, a causare il litigio con il marito, portandolo a conoscenza dell’affaire tramite i dettagli contenuti nell’estratto conto. Una ricostruzione a cui Marcelo Quaglia, il giudice di Rosario chiamato a dirimere la questione, non ha voluto credere.

Chiesti 70mila pesos di danni

Secondo quanto riporta il quotidiano argentino Clarín, la donna avrebbe usato la carta di credito del padre per pagare i servizi offerti dalla struttura alberghiera, durante gli incontri con l‘amante. Una volta arrivato l’estratto conto, il padre avrebbe commentato le strane spese della figlia con il genero, che si sarebbe presto insospettito. Da qui la coppia, che ha anche un figlio, sarebbe arrivata al divorzio nel 2008: per questo fatto la donna ha deciso di chiedere 70mila pesos (poco meno di 1500 euro) di danni all’hotel e alla compagnia della carta di credito, rei, a suo modo di vedere, di non aver rispettato la privacy, facendo pervenire a terzi informazioni personali sui propri pagamenti.

Nessun reato

Nella sentenza, il giudice Marcelo Quaglia ha spiegato che entrambe le parti accusate hanno agito nel rispetto della legge, secondo la quale l’ente emittente della carta di credito è tenuta a far conoscere le condizioni contrattuali del servizio fornito. Il nome dell’hotel sull’estratto conto, pertanto, era non solo legittimo, ma anche opportuno per una veloce identificazione dei pagamenti da parte del titolare della carta, in questo caso il padre della donna. Non avendo rilevato alcun reato, nemmeno ai danni della privacy, il giudice ha così condannato la diretta interessata al pagamento delle spese processuali.