Una donna di 28 anni è finita a processo con l’accusa di aver ucciso la figlia di 2 anni, con la complicità del compagno. Svetlana Mirzoeva, residente nella città russa di Omsk, avrebbe agito spinta dalla rabbia per aver trovato il pavimento sporco delle briciole gettate dalla piccola. Le avrebbe infilato in bocca un pezzo di pane talmente grosso da soffocarla, per poi chiedere aiuto al convivente per disfarsi del corpo. I fatti si sono verificati nel maggio scorso, ma soltanto adesso stanno emergendo i contorni agghiaccianti della dinamica omicidiaria. Il cadavere non si trova perché il patrigno, che lo avrebbe occultato, è morto 10 giorni dopo il delitto.
Uccide la figlia perché ha sporcato il pavimento
La confessione resa da Svetlana Mirzoeva agli inquirenti, a margine del suo arresto per l’omicidio della figlia di 2 anni, ha restituito alle indagini una ricostruzione sconvolgente.
La donna ha detto di aver compiuto l’omicidio in preda a un raptus, dopo aver trovato il pane gettato sul pavimento. A compiere quel ‘dispetto’ sarebbe stata la bimba, che ha deciso di punire soffocandola con un boccone troppo grande.
Al momento del delitto, in casa sarebbe stato presente anche il suo compagno, da lei chiamato in correità ma non imputabile perché già deceduto.
L’uomo, infatti, scoperto l’accaduto avrebbe contribuito occupandosi di nascondere il corpo della bimba.
È morto 10 giorni più tardi, per cause naturali, e secondo la madre della vittima era l’unico a sapere il luogo dove si troverebbe il cadavere. Per questo, un mese dopo il fermo, la polizia non è ancora riuscita a ritrovarlo.

L’allarme lanciato dai vicini
Stando a quanto riportato dalla stampa locale, a dare l’allarme sulla scomparsa della piccola sarebbero stati alcuni vicini.
Insospettiti dalla sua assenza, dopo alcuni giorni avrebbero allertato la polizia.
Dopo l’omicidio, la mamma avrebbe continuato la sua vita di sempre, tra le faccende domestiche e qualche passeggiata con il figlio minore. È proprio dopo averla avvistata spesso senza la primogenita che sarebbero maturati i primi sospetti dei residenti della zona.
All’arrivo degli agenti, sarebbe crollata confessando immediatamente il delitto. Stando a quanto riportato dal vice capo della polizia di Omsk, Ruslan Moiseev, il patrigno sarebbe deceduto a causa di una intossicazione da alcol portando con sé il segreto sul luogo in cui ha seppellito la vittima.
La madre rischia 15 anni
A carico della donna, attualmente a processo, gravissime accuse: dall’omicidio ai maltrattamenti, all’occultamento di cadavere. La sua posizione l’ha vista arrivare alla sbarra con il rischio di ricevere una condanna a 15 anni di carcere.
Al delitto avrebbe assistito il figlio più piccolo, e sulla sua sorte ora si è aperto uno scenario incerto. Non ci sarebbero parenti interessati a chiederne l’affidamento, e fino a nuove disposizioni resterà in un orfanotrofio.
*immagine in alto: fonte/Dipartimento Polizia di Omsk (Russia)