Vai al contenuto

Hugh Grant: da scapolo d’oro a “vecchio, brutto e grasso”

Pubblicato: 17/06/2019 12:14

Il nuovo tour delle Spice Girls (senza Victoria Beckham) e dei Backstreet Boys, il ritorno di Beverly Hills 90210 e i Dr Martens a farla da padroni sono solo alcuni degli indizi che ci fanno notare come gli anni ’90 siano tornati prepotentemente di moda. E a tornare c’è anche Hugh Grant che alla soglia dei 60 anni, in questi giorni, ha rilasciato un’intervista all’Hollywood Reporter in cui, insieme ad un gruppo di colleghi, spiega il perché “nessuno vuole essere il bravo ragazzo”.

“Vecchio, brutto e grasso”: crisi di mezza età o fine di un’era?

Grant, sempre con il suo humor tipicamente inglese, durante l’intervista ha, in parte, rinnegato il genere di film che l’hanno reso famoso: “Ora faccio altro, e mi odio un po’ di meno”. L’attore, infatti, lascia intendere di aver sempre un po’ sofferto di un complesso di inferiorità nei confronti dei suoi colleghi a causa delle sue scelte artistiche.

Non solo, ha anche aggiunto che questa sua decisione di non ricoprire più il ruolo di protagonista di commedie romantiche è anche dettata da altro: “Ormai sono diventato troppo vecchio, brutto e grasso”.

Sicuramente già il matrimonio con la producer Anna Eberstein gli aveva tolto la palma di scapolo d’oro e la mancata partecipazione al terzo capitolo della saga di Bridget Jones dovevano farci sospettare qualcosa, ma le dichiarazioni rilasciate in quest’ultima intervista tolgono ogni dubbio. Hugh Grant saluta gli anni ’90 e con loro il suo ruolo in altre commedie romantiche.

Hugh Grant: About a boy, anzi a man

In preda alla nostalgia, ripercorriamo, allora, brevemente tutti i film che hanno reso celebre Hugh Grant. Il primo, indimenticabile, è sicuramente Quattro matrimoni e un funerale con cui Grant sbarca ufficialmente a Hollywood, al fianco della fascinosa Andie MacDowell. Un successo planetario, il loro, che porta Grant a vincere un Golden Globe.

Scena del film Quattro matrimoni e un funerale

E poi Notting Hill dove, nel ruolo di un libraio, fa innamorare la star Julia Roberts e insieme a lei tutte le donne del mondo.Negli anni 2000 partecipa ad altri grandi commedie di successo. Il diario di Bridget Jones e il suo sequel Che pasticcio, Bridget Jones!, in cui interpreta il ruolo di un cinico capoufficio, che seduce l’impacciata impiegata Renée Zellweger.

Renée Zellweger e Hugh Grant in una scena del film Il diario di Bridget Jones

Ottiene poi una nuova candidatura ai Golden Globe come protagonista del film About a Boy – Un ragazzo. Ricordiamo poi la commedia romantica corale Love Actually-L’amore davvero in cui divide la scena con Colin Firth, Keira Knightley, Liam Neeson e Rowan Aktinson. Ultimi in ordine di tempo, Scrivimi una canzone con Drew Barrymore e Che fine hanno fatto i Morgan? con Sarah Jessica Parker. Per i fan del genere, comunque, restano film da non perdere.

* immagine in alto: Hugh Grant in una scena del film Quattro matrimoni e un funerale e sempre Hugh Grant in un frame tratto da One Red Nose Day and a Wedding, cortometraggio realizzato per la raccolta fondi di Comic Relief