Ieri, su Canale 5 è andato in onda un documentario su Vasco Rossi di Giorgio Verdelli, Siamo solo noi, che ha raccontato il sold out delle sei date del tour del cantante allo stadio di San Siro, mettendo in luce quanto il rocker di Zocca rappresenti non solo un artista di successo dal punto di vista musicale ma anche un fenomeno sociale, in grado di catturare generazioni differenti, di tutte le età. Tra tutte le cose che il Blasco ha raccontato della sua vita e della sua carriera, non potevano mancare riferimenti agli esordi, a quando quel ragazzo “diverso”, come lui stesso si è definito, veniva tacciato di incitare al consumo di droga e anche a cosa rappresenti per lui fare musica rock.
Vasco Rossi e la droga
Che Vasco Rossi abbia avuto problemi con le sostanze stupefacenti da giovane è risaputo, ma è altrettanto noto che il rocker ha pagato per i suoi errori. Tuttavia, il Blasco non ha potuto far a meno di ricordare il periodo in cui veniva criminalizzato dai media per il suo stile di vita. Vasco Rossi ha raccontato: “All’inizio mi tiravano schiaffi, mi tiravano le bottiglie, mi tiravano tutto, per la strada la gente mi sputava perché c’era scritto sui giornali che io distribuivo la droga, che facevo drogare i ragazzi, delle cose che non stavano né in cielo né in terra, come il fatto che io inneggiavo alla droga…“. Vasco Rossi che nel documentario viene elogiato da fan e altri artisti come Ermal Meta e Fabrizio Moro per essere un artista sincero, che dice la verità su se stesso e sulla vita, ha spiegato che anche rispetto al suo rapporto con la droga ha sempre assunto questa prospettiva: “Io ho cantato nelle mie canzoni anche le esperienze che facevo ma mica perché volevo che le facessero anche gli altri. Io ho usato, ho pagato e io voglio fare ogni volta un concerto onesto e sincero“.
“È una cosa seria il rock“
Uno degli aspetti più interessanti che il documentario su Vasco Rossi ha messo in luce riguarda il significato delle canzoni dell’artista. Infatti, tanti pezzi rappresentano una provocazione velata e possono essere sempre interpretati seguendo questa chiave di lettura. Anche Albachiara, uno dei brani considerati più delicati e intimi sulla femminilità può essere forse considerata nella carriera di Vasco Rossi forse la “regina” delle sue provocazioni. Al di là comunque di questo aspetto della sua produzione artistica, Vasco Rossi ha anche spiegato che far emergere questo lato giocoso della sua produzione artistica non è affatto facile: “È una cosa seria il rock, è una cosa seria fare della musica ed è una cosa seria portare gioia. Io sono molto contento di afre parte di quella categoria di artisti che portano gioia, al contrario di quelli che hanno il potere che hanno sempre interesse che la gente sia affetta da tristezza, come diceva Spinoza, e aggiungo io che sia anche presa da paura, così giustifica la propria esistenza“.