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Padova, ragazzo gay vittima dei genitori: lo rapiscono e lo portano in Bulgaria

Pubblicato: 26/06/2019 17:24

Una storia che lascia senza parole, accaduta a Padova, a un ragazzo omosessuale contro il quale i suoi genitori con l’aiuto di un complice hanno ordito un piano diabolico: l’hanno rapito e portato in Bulgaria (Paese d’origine dei due coniugi), facendogli tagliare i ponti con il suo fidanzato, allo scopo di “rieducarlo”. I fatti risalgono al 2015 e ora il pm Sergio Dini si starebbe avviando alla richiesta di rinvio a giudizio contro i due genitori del ragazzo e il loro complice. La storia di discriminazione è stata raccontata da Il Mattino di Padova.

Il figlio è gay e loro organizzano un rapimento per “rieducarlo”

Il giovane studiava all’università e viveva a Padova insieme ad altri ragazzi. Proprio tra le mura di quell’appartamento di studenti, il ragazzo si è innamorato e fidanzato con uno dei coinquilini. I suoi genitori avevano intuito che era omosessuale ma fingevano di non comprendere il suo orientamento, o forse, semplicemente, non lo accettavano. Probabilmente, entrambi meditavano da tempo di prendere provvedimenti contro il figlio ai loro occhi “colpevole” di essere gay.

Così, i due coniugi, entrambi 44enni originari della Bulgaria ma residenti in provincia di Verona, si sono avvalsi dell’aiuto di un amico 41enne e hanno ordito un piano diabolico contro il giovane. Un pomeriggio di maggio, nel 2015, irrompono nell’appartamento in cui viveva il ragazzo, lo immobilizzano e lo rapiscono caricandolo a bordo di un’auto che a tutta velocità si dirige verso la Bulgaria.

Il ragazzo è stato quindi costretto a trasferirsi lontano, dove, secondo i genitori, forse, sarebbe cambiato quello che per loro pare rappresentasse un problema, ovvero il suo orientamento sessuale. Tutto questo è accaduto davanti agli occhi del fidanzato del 20enne, allontanato dal giovane con un pugno e minacciato di morte. Da allora, del ragazzo non si è più saputo nulla, probabilmente, si trova ancora in Bulgaria con i familiari dei suoi genitori.

La denuncia è partita dal fidanzato

Il fidanzato del giovane, che non ha più contatti con lui da quel pomeriggio di maggio, ha deciso di non rimanere in silenzio rispetto all’accaduto e di denunciare.

Grazie a questa scelta, sono state avviate le indagini che ora si sono concluse e che, forse, porteranno a un processo contro i genitori del ragazzo 20enne accusati di lesioni personali aggravate e continuate, violenza privata e sequestro di persona aggravata.

Ultimo Aggiornamento: 26/06/2019 17:28