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Omicidio Varani: il duro sfogo del padre di Luca “Non vogliamo sconti”

Pubblicato: 29/06/2019 16:50

Si sfoga Giuseppe Varani padre di Luca ucciso nel 2016, e le sue sono parole durissime, un J’accuse forte del dolore di un padre che ha perso il suo unico figlio in modo così atroce. Parole pronunciate all’ADNkronos a pochi giorni dalla sentenza che sarà sancita dalla Corte di Cassazione il prossimo 3 luglio. Una morte, quella di Luca Varani, insensata e carica di violenza; una vittima del caso e di quelli che il padre del ragazzo chiama “Lupi affamati”.

La Cassazione si pronuncerà solo su Manuel Foffo il prossimo 3 luglio, uno dei due artefici dell’efferato omicidio; Marco Prato, si è tolto la vita nel gennaio 2017. Luca Varani è stato ucciso tre anni fa, Foffo è stato condannato in primo e secondo grado a 30 anni di reclusione, mentre Marco Prato non è mai arrivato a processo, uccidendosi il giorni prima dell’inizio. 

Omicidio Varani: le parole del padre

Io non mi nascondo a provare rabbia e a chiedere giustizia” afferma con forza Giuseppe Varani, padre di Luca, “Non mi hanno mica rigato la macchina. Mi hanno ammazzato Luca e chi è rimasto alla sbarra deve pagare”, dice riferendosi a Manuel Foffo, più volte accusato dal complice Marco Prato di essere stato lui la mente e la mano di tutta la sadica operazione. Secondo il padre di Luca il processo è stato sottovalutato dalle sedi competenti, quello che ha subito suo figlio è passato in sordina, schiacciato dalle problematiche di Foffo, gli abusi di sostanze stupefacenti… tutti elementi che sembravano voler giustificare il delitto. Secondo Giuseppe Varani: “Mancano le accuse vere e proprie, una dinamica dei fatti non è mai stata ricostruita”. 

Tutta una strategia

Secondo il parere di Giuseppe Varani, quello che è stato fatto a suo figlio faceva tutto parte di un piano studiato, una strategia. Mentre di Luca “è stato detto di tutto, è stata data un’immagine distorta della vittima per favorire i suoi carnefici”, valutazioni che non hanno mai combaciato con i referti autoptici come i tagli sul viso e sul corpo fatti sotto minaccia, il fatto che fosse stato stordito con sostanze. “È stata l’ultima preda dopo tanta fatica dei lupi nel cercare una vittima a caso, hanno fatto 23 telefonate pur di trovare l’agnello sacrificale del loro piacere, hanno girato per le strade sporche della notte. Ma Luca non lo hanno trovato lì, Luca quella mattina andava a lavorare, aveva da mangiare nello zaino”. 

L’attacco a Foffo

Il padre di Luca non si trattiene e punta il dito con l’unico carnefice di suo figlio rimasto in vita, Manuel Foffo. L’accusa è quella di voler evitare il carcere, soprattutto dopo il dietrofront, “Ma che vuole farla franca con 10 giorni  di carcere?” asserisce ripercorrendo le torture e la morte data dalle numerose ferite da coltello e l’ultima al cuore. 

Varani accusa tutto l’impianto giudiziario di aver preso sottogamba la vicenda di suo figlio e chiede giustizia, secondo lui qualcosa non funziona perché fin dall’inizio l’attenzione è stata focalizzata sui carnefici e non sulla vittima. Il 3 luglio la Corte di Cassazione si pronuncerà su Manuel Foffo.