Vai al contenuto

Torino: 19enne si getta dal balcone dopo che la mamma gli toglie il pc

Pubblicato: 30/06/2019 17:23

Torino, quartiere Mirafiori, periferia sud, un ragazzo di 19 anni si è gettato dal quinto piano di un palazzo dopo una discussione con la mamma. Il ragazzo è uno dei tanti giovani italiani affetti dalla sindromi Hikikomori, ovvero quella sindrome che porta molte persone, a chiudersi in casa, nella propria stanza e non uscire mai, se non attraverso l’uso di strumenti come pc, smartphone e tablet.

La lite, come riporta il Corriere di Torino, è scattata intorno alle 16 di sabato pomeriggio, un gesto della madre e la decisione del ragazzo di lanciarsi nel vuoto.

Litiga con la madre per il pc

Viveva recluso in camera sua da anni, in un’abitazione condivisa solo con la mamma, poiché il papà se ne è andato da anni e la sorella è andata a convivere con il fidanzato, questa la premessa della tragedia che ha coinvolto una famiglia residente in un palazzo di Mirafiori, quartiere di Torino. Il ragazzo stava sempre davanti al pc e la mamma non ce la faceva più a vederlo in quelle condizioni. Così è scattata l’ennesima lite che ha spinto la donna a compiere un gesto “estremo” togliergli la tastiera; tanto è bastato al ragazzo per perdere il controllo e lanciarsi nel vuoto per un’altezza di cinque piani.

Nell’impatto con il suolo il ragazzo ha riportato traumi multipli al volto, al cranio e alle vertebre, ed è stato trasportato con urgenza presso l’ospedale CTO di Torino, dove ora è ricoverato in gravi condizioni e in prognosi riservata.

I vicini sconvolti

Quanto accaduto ieri in quella palazzina della periferia di Torino ha lasciato di sasso i vicini. Da ieri pomeriggio, una volta passato il marasma, tutto è avvolto nel silenzio. “Stava al computer dal mattino alla sera” racconta una vicina al Corriere, “Quando la madre gli diceva che doveva smettere, a volte le alzava le mani”. Sempre la stessa racconta di non aver mai visto il ragazzo in vita sua, “La prima volta è stato oggi” dice, “Quando sono scesa giù e il corpo era per terra”. La stessa ha raccontato di essere stava svegliata da un riposino pomeridiano dal pianto disperato di una bambina, solo dopo si è resa conto che in realtà si trattava della madre del ragazzo: “L’ho vista rannicchiata, piccolina. Non riusciva a smettere (di piangere)”.

Un’altra vicina racconta che madre e figlio avevano bisogno di cure, “Non stava bene la mamma, era depressa e aveva bisogno di cure, ma non penso le avesse” e poi spiega che lo stesso valeva per il figlio. “Anche io ho un figlio di 23 anni e ci litigo sempre. Se ci penso mi viene da piangere”.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure