Vai al contenuto

Arriva la ‘neuromobile’ per disabili: il veicolo funziona con la forza del pensiero

Pubblicato: 01/07/2019 18:08

Un veicolo elettrico che migliora la mobilità per i pazienti disabili, aiutandoli a spostarsi con la sola forza del pensiero. Sarebbe questa la nuova frontiera della scienza, e il nome del mezzo la dice lunga sul suo funzionamento: neuromobile. È il frutto di un progetto portato avanti da un team di ingegneri russi, da anni al lavoro su quella che potrebbe essere una vera e propria rivoluzione per migliaia di persone e famiglie.

Arriva la neuromobile

Un gruppo di ricerca dell’Università statale “N.I. Lobachevsky” di Nizhny Novgorod (Russia) ha messo a punto un innovativo progetto per la realizzazione di un veicolo elettrico comandato dal cervello. Si chiama ‘neuromobile’ e potrebbe essere una delle più grandi conquiste della scienza per il miglioramento dell’autonomia delle persone disabili.

È un’auto speciale che agisce grazie a una rete di sensori in grado di intercettare ogni movimento di occhi, mani, piedi e risponde anche al comando vocale.

Il prototipo prevede un parabrezza interattivo su cui è montato uno schermo che consente di visualizzar tutte le informazioni sullo stato del mezzo e del percorso (come carica residua, velocità, chilometri effettuati).

Come funziona il veicolo per disabili

L’auto potrà essere guidata indossando una particolare tuta che rileva il movimento, unitamente ai dati provenienti dall’attività cerebrale registrata da alcuni sensori (posizionati sulla testa del conducente).

Secondo gli ingegneri russi che hanno lavorato all’ambizioso progetto, sarà possibile arrivare a una velocità di 60 km/h e i primi lotti di vetture dovrebbero essere distribuiti già a partire dal 2022.

I test preliminari sul prototipo avrebbero dato risultati soddisfacenti, e la ricerca prosegue verso l’ottica della produzione da destinare al mercato. Nel 2018, in Brasile, un team di scienziati aveva fatto importanti progressi in materia, con un sistema che consente a chi è disabile di guidare la sedia a rotelle grazie a speciali rilevatori della mimica.