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L’UNESCO riconosce le colline del prosecco Patrimonio Mondiale dell’Umanità

Pubblicato: 07/07/2019 23:11

Una vittoria per il Veneto: le bollicine italiane più amate al mondo conquistano infatti il titolo di Patrimonio Mondiale dell’Umanità. A riconoscere l’ambita posizione al prosecco è l’UNESCO, che ha accolto la richiesta presentata nel 2017 dall’allora ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina. In realtà la certificazione sarebbe stata ambita da diversi anni, ma solo oggi, finalmente, le colline di Conegliano e Valdobbiadene possono stappare la bottiglia. Non sono però tutti entusiasti delle coltivazioni certificate Patrimonio dell’Umanità: diverse associazioni ambientaliste hanno denunciato l’uso massiccio di pesticidi e l’impoverimento del territorio a causa della monocoltura.

Le colline del prosecco sono Patrimonio dell’Umanità

Il 55esimo sito italiano a finire nella lista dei Patrimoni Mondiali dell’Umanità sono le colline venete dove si produce il prosecco, amatissimo vino frizzante consumato in Italia come all’estero. Ad annunciarlo il ministro Moavero Milanesi, a capo della Farnesina: “Si riconosce il valore universale di un paesaggio culturale e agricolo unico, scaturito da una straordinaria, sapiente interazione tra un’attività produttiva di eccellenza e la natura di un territorio affascinante“.

Felicissimo il presidente del Veneto Luca Zaia: “È una bella vittoria, il prosecco passa a pieni voti ma soprattutto entriamo nel gotha dei grandi siti mondiali. Tanto per fare un esempio siamo insieme alla Grande Muraglia, al Kilimangiaro, a tutti i grandi elementi ambientali e monumentali del mondo“.

Il prosecco il vino più amato

Il prosecco, d’altronde, è uno dei prodotti made in Italy più apprezzati, il cui consumo non fa che aumentare, specialmente nel Regno Unito e negli Stati Uniti. Il giro d’affari è stato di mezzo miliardo di euro nel 2016, come riporta il rapporto del Consorzio Tutela del Vino Conegliano Valdobbiadene Prosecco.

Non tutti festeggiano questo boom di bollicine, in primis le associazioni ambientaliste, come Legambiente, che già nel 2017 si erano opposte al riconoscimento dell’UNESCO. L’espansione dei vitigni per produrre il prosecco sta impoverendo il territorio, senza contare che è una delle colture più soggette all’uso di pesticidi.

Ultimo Aggiornamento: 07/07/2019 23:17